Sciopero di 24 ore per i driver delle sedi BRT del Veneto dalla mezzanotte di venerdì 22 dicembre alla mezzanotte di sabato 23 dicembre. A Verona nell’hub di San Giovanni Lupatoto (il più grande della provincia assieme a Bussolengo e Zai Verona) si terrà un presidio in presenza dalle ore 8.00 alle 11.00 di domani, venerdì.
La mobilitazione è rivolta a contrastare la decisione aziendale di escludere i driver del Veneto e del Friuli Venezia Giulia (uniche due regioni in Italia) dalla corresponsione del premio natalizio – 650 euro massimo, legato alla presenza effettiva – con la scusa che la contrattazione regionale di secondo livello prevede già alcune maggiorazioni non presenti in altri contesti territoriali.
Si tratta evidentemente di una posizione debole e insostenibile, che non fa altro che avvelenare ulteriormente il clima aziendale già caldo a causa del commissariamento in atto. Il premio natalizio viene creato proprio per riconoscere il picco di lavoro durante le festività.
Ma questo è soltanto uno dei tanti paradossi della multinazionale che è finita sotto i riflettori della magistratura per sospetta intermediazione di manodopera. Gli unici dipendenti diretti dell’azienda risultano essere gli impiegati amministrativi che lavorano negli uffici. I magazzinieri sono in appalto, mentre i driver sono assunti da una serie di società (una novantina soltanto nel veronese) spesso sconosciute agli stessi lavoratori e lavoratrici.
Anche per questa ragione è difficile ottenere informazioni precise sulla consistenza degli organici. Stimiamo che su Verona lavorino circa 200 driver, più di 100 magazzinieri e poco meno di 100 amministrativi.