La Teleriabilitazione è la riabilitazione a distanza. Uno strumento che i professionisti possono utilizzare per rafforzare la loro presenza e vicinanza ai pazienti, anche attraverso i ‘caregiver’.
Da maggio 2022 è stata avviata nel Dipartimento di Riabilitazione dell’Ulss 9, diretto da Gaspare Crimi, un’esperienza pilota di integrazione degli strumenti tecnologici. Iniziata nella Uoc Medicina Fisica e Riabilitazione di Marzana, in seguito s’è estesa a Bovolone e negli ambulatori di Verona in Via Poloni.
La Teleriabilitazione è valutata positivamente dai pazienti e dalle loro famiglie come un’ottima strategia per raggiungere gli obiettivi clinici.
Pietro Girardi Dg dell’Ulss9: «Dopo una serie di investimenti, si sono potuti notare i grandi margini di utilità per diverse tipologie riabilitative, per pazienti di ogni età che possono beneficiare di grande elasticità rispetto all’impegno riabilitativo, in termini economici, di tempo e di spostamenti, così come per i caregiver, che spesso sono i familiari del paziente stesso».
La presa in carico dalla Teleriabilitazione prevede una valutazione iniziale dell’equipe medica per capire se il paziente è idoneo, secondo criteri prestabiliti a seconda della patologia. In caso di risposta positiva, viene chiesto al paziente l’assenso. Una volta ottenuto, si avvia la fase di educazione all’uso di un tablet e alla programmazione del piano di esercizi. Quando il paziente, adeguatamente istruito, è pronto a proseguire la riabilitazione a domicilio, viene dimesso con il tablet e inizia il periodo di Teleriabilitazione.
La sua attività viene monitorata da remoto: l’eventuale insorgenza di problemi può essere segnalata prontamente tramite una app o per telefono. Mentre il paziente esegue la riabilitazione a casa propria, i professionisti sanitari ne monitorano i risultati da remoto, garantendo costante supervisione e controllo rispetto all’andamento post-ricovero.
Gli strumenti tecnologici sono i tablet dotati di sensori inerziali che il paziente riesce facilmente ad indossare grazie ad alcune fasce sul corpo. Essi sono dotati di applicazioni che sfruttano la realtà virtuale non-immersiva: basandosi sulla simulazione di scenari, come nei videogames, riescono a catturare l’attenzione del paziente, stimolandone la motivazione e spingendolo a seguire il trattamento.
Il paziente muovendosi interagisce con lo scenario, raggiunge gli obiettivi richiesti e grazie a feedback visivi-sonori è in grado di correggere i propri errori e capendo dove li ha commessi, riesce a migliorarsi. Indirizzati a una vasta gamma di domini clinici, dal motorio al cognitivo, per disabilità di origine neurologica, ortopedica, cardiologica e respiratoria, i tablet permettono di effettuare esercizi attivi per incrementare forza, escursione articolare, capacità aerobica ed equilibrio.
I numeri della teleriabilitazione
Fino ad oggi presso il Dipartimento di Riabilitazione dell’Ulss9 sono stati seguiti 99 pazienti, soprattutto adulti e anziani. Ma l’attività, dopo un periodo sperimentale, sta diventando realtà anche per i ragazzi, seguiti dai Servizi per l’età evolutiva. Dei 99 pazienti seguiti 7 sono under 55; 22, dai 55 ai 64 anni; 38, dai 65 ai 74 anni; 25, dai 75 agli 84 anni; e 3 pazienti over 85. Di questi 99, 83 sono stati curati per patologie ortopediche e 16 per patologie neurologiche.