La Lega cresce in provincia di Verona – più 15% negli iscritti nel 2023 rispetto al 2022 e 62 sezioni sul territorio con l’avvio di quella di Povegliano – e punta ad essere la prima realtà del partito per voti nel collegio nordest delle prossime elezioni europee: lo stato maggiore del Carroccio scaligero ha presentato questa mattina gli obiettivi per un 2024 ricco di appuntamenti elettorali (ben 48 Comuni andranno al rinnovo questa primavera in abbinata con le Europee) propedeutico alla battaglia del 2025 per la riconferma (attraverso un eventuale via libera parlamentare al terzo mandato) di Luca Zaia alla guida del veneto.
«Se il cammino per l’autonomia è arrivato a questo punto – rimarca Paolo Tosato, senatore, e vicepresidente della 1ª Commissione Affari Costituzionali – è proprio per il gran lavoro fatto da Zaia nell’individuare gli strumenti normativi adeguati e per aver ottenuto la massima adesione dei cittadini veneti a questo disegno attraverso un libero referendum. Pensare di non fargli completare l’opera è un peccato ed una minor garanzia per i nostri concittadini».
«Soprattutto – chiosa Elisa De Berti, vicepresidente della Regione – se a non volere un terzo mandato per Governatori eletti direttamente dal popolo con le preferenze sono parlamentari della Repubblica, anche di lungo corso, che siedono a Roma senza aver preso personalmente un voto in quanto “nominati” dai loro partiti. Non è un peccato, è una vergogna bella e buona».
Per raggiungere gli obiettivi, il primo scoglio da superare sono le Amministrative. La Lega governa in diversi dei 48 comuni al voto, in coabitazione col centrodestra. Un’alleanza resa più difficile dalle crisi che hanno coinvolto già diversi Comuni dove il sindaco in carica è stato sfiduciato e mandato a casa (Pescantina e Valeggio, ad esempio) o dove in discussione è il ruolo del primo cittadino uscente dal primo mandato (come Castelnuovo del Garda e Bardolino).
Lega, cercheremo l’unità nel Centrodestra. Ma vogliamo vincere
«La Lega non può risolvere i problemi degli altri partiti, non entriamo in casa d’altri – sottolinea il segretario provinciale della Lega, Paolo Borchia, europarlamentare uscente – per noi il percorso è chiaro: nei Comuni sopra i 15mila abitanti (Valeggio, Legnago, Pescantina, Negrar e San Bonifacio) – ci confronteremo nel tavolo provinciale convinti che l’unità del Centrodestra sia un bene da perseguire. Sotto i 15mila abitanti cercheremo ancora l’unità di coalizione, ma su 48 realtà è anche possibile che a livello locale si vada diversamente. Nel qual caso, la Lega proporrà le figure migliori per le diverse comunità. Certamente, vogliamo crescere specie nelle realtà dove oggi siamo in minoranza».
Ma nel mirino non ci sono soltanto le amministrazioni in provincia: «Il 2024 deve vedere una forte ripresa della nostra azione su Verona – rimarca il consigliere regionale Enrico Corsi -: non lasceremo nel dimenticatoio l’affaire traforo delle Torricelle davanti ad una situazione insostenibile per il traffico della città. Serve un collegamento a nord, non ci sono scuse che tengano. E bisogna che Palazzo Barbieri intervenga di più nei quartieri. Verona con Tommasi sta facendo un passo indietro. Si vede ogni giorno di più».
Lega, un 2024 importante per le infrastrutture
Elisa De Berti rivendica anche il piano di lavoro per quest’anno: «Sarà un anno importante per le infrastrutture scaligere: partiranno i lavori della Grezzanella e avvieremo le gare per la Statale 12, un progetto che era morto e sepolto sino a qualche anno fa e che noi abbiamo ripreso e portato a conclusione. Un intervento che costerà 270 milioni contro i 140 preventivati. Investiremo 20 milioni la variante alla strada regionale 10 fra Cerea e Sanguinetto (costerà in tutto 100 milioni) mentre allocheremo altri 12,5 milioni per fare ulteriori passi avanti sulla messa in sicurezza della Gardesana (oggi la seconda strada in Italia più pericolosa per la mobilità lenta) coi nuovi lotti a Lazise, Bardolino e Torri».
Lega, bilancio veneto nuovamente senza addizionale Irpef
Dalla Lega buone notizie sul versante dei pagamenti Avepa al settore agricolo («Dopo i ritardi dovuti al cambio di gestionale verranno tutti liquidati entro fine gennaio» spiega il consigliere regionale Marco Andreoli) e sull’avvio della nuova legge regionale sulla caccia («Più tutela per le specie protette e più spazio per i cacciatori» commenta Andreoli) e sul nuovo regolamento per la pesca nel lago di Garda («Tre i punti fermi che abbiamo approvato – sempre Andreoli -: il tesserino segna-catture che va compilato già in barca e non a posteriori; il fermo pesca per tutelare le specie ittiche che vedono rivoluzionato il loro ciclo naturale dai cambiamenti climatici e la riduzione delle esche vive. Il nuovo regolamento parte con questo inizio d’anno»).
Alessandra Sponda e Filippo Rigo rivendicano l’approvazione del bilancio 2024 della Regione Veneto raggiunto senza ricorrere all’addizionale Irpef che pure rappresenterebbe un introito aggiuntivo di un miliardo secco alle finanze regionali. «Chiudiamo un bilancio da 18 miliardi – spiegano i due consiglieri – senza mandare in passivo la sanità, senza mettere le mani nelle tasche dei Veneti, e trovando più risorse per le strutture di assistenza».