La legge sul suicidio medicalmente assistito non è passata in Consiglio regionale del Veneto. Con 25 voti a favore e 25 contro la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito’ viene rispedita in Commissione e con ogni probabilità vi rimarrà fino alla fine della legislatura, dato che i tempi non permetteranno il ritorno in aula.
Zaia ha tenuto a precisare che la proposta di legge non proveniva dalla sua giunta, ma da un’iniziativa popolare dell’associazione ‘Coscioni’ che, come previsto dalla normativa, se supportata dal prescritto numero di firma, deve essere discussa entro 6 mesi.
In realtà, ha precisato il presidente del Veneto “i pazienti terminali, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato n.242 del 2019 possono chiedere l’accesso al fine vita, che è la prova provata che questa proposta di legge non serviva ad autorizzare il fine vita ma stabiliva i tempi per dare le risposte”.
Il suicidio assistito spacca il centrodestra
La proposta di legge e il voto che ne è seguito hanno avuto l’effetto di spaccare il centrodestra. Mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono dichiarati contrari, Zaia e parte della Lega hanno votato a favore come la minoranza.