La Giunta Tommasi ha deciso di premiare i dipendenti comunali che vanno a lavorare in bici con 25 centesimi al chilometro. Un incentivo coerente con la linea green dell’amministrazione che si affianca alle piste e alle corsie ciclabili. Tutti modi per spingere i veronesi a lasciare la macchina a casa e muoversi in bici, così da diminuire l’inquinamento e il traffico.
Tutti in bici ma attenti al codice della strada
Le intezioni sono buone, ma presentano delle criticità. Prima fra tutte l’educazione stradale dei ciclisti che il più delle volte ignorano le più elementari norma del codice della strada, come andare sul marciapiedi, passare col rosso, girare senza luci di notte e ignorare corsie e piste loro dedicate.
Il tutto mettendo in pericolo loro stessi ed anche gli automobilisti che, in caso di incidenti, hanno sempre un sacco di problemi, a volte anche gravi, come il ritiro della patente, nel caso che il ciclista investito si ferisca.
Marco Padovani, deputato di FdI con esperienza amministrativa, ha obiettato che le buone intenzioni dell’amministrazione diventano vane se la stessa “non si impegna in maniera seria e concreta nella creazione di infrastrutture ciclabili sicure. La realtà delle strade attuali a Verona non è all’altezza dei ciclisti che ogni giorno usano la bicicletta per recarsi al lavoro”.
“Prima di distribuire denaro pubblico in incentivi, – ha affermato Padovani- è fondamentale che il Comune si preoccupi di rendere le strade sicure per i ciclisti. La mancanza di una rete ciclabile adeguata e l’assenza di misure concrete per migliorare la sicurezza stradale per i pedali rappresentano un serio problema nella nostra città. È inutile far brillare monetariamente il gesto di chi decide di utilizzare la bicicletta se il contesto è caratterizzato da strade non curate, incroci pericolosi e percorsi che rappresentano un rischio per la vita dei cittadini che abbracciano la mobilità sostenibile”.