(di Paolo Danieli) Niente da fare. Neanche stavolta i medici potranno andare in pensione a 72 anni. Le Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, dov’è all’esame il decreto Milleproroghe, la legge passe-partout che ogni anno serve a sanare le più disparate situazioni che esistono nel paese, hanno dichiarato inammissibili gli emendamenti che può davano a consentirlo. Tra questi anche uno del veronese Flavio Tosi.
Dopo il dietrofront che il governo aveva fatto per inserire la norma nella legge di Bilancio, arriva ora lo stop per farla passare nel Milleproroghe. 

Mancano i medici ma…

E’ grave, perché significa che a livello legislativo non si è ancora compreso, o non si vuole comprendere, quanto sia grave la situazione della sanità e quanto incida la carenza dei medici. Al punto che il sistema sanitario è vicino ad un collasso che ci si rifiuta di vedere.

In Italia mancano 60 mila medici. Bisognerebbe intervenire sia a monte che a valle del problema. A monte abolendo il numero chiuso a Medicina in modo da immettere nel circuito complessivo dei medici un numero di giovani che in prospettiva vada a supplire le attuali, drammatiche carenze. 

A valle permettendo a quei medici che, raggiunti i 70 anni ne  hanno ancora voglia, di continuare a lavorare. I settantenni di oggi sono i sessantenni di vent’anni fa e sono ancora in grado di svolgere il loro ruolo al servizio della salute dei cittadini. Per di più con il valore aggiunto dato dall’esperienza.

Niente medici in pensione a 72 anni col Milleproroghe
Niente medici in pensione a 72 anni col Milleproroghe

Invece non si permette né l’una né l’altra soluzione. E si fa finta di non vedere che cosa sta succedendo. Ci si mettono di mezzo i sindacati di categoria. Si obietta che l’ingresso libero di migliaia di giovani nelle facoltà di Medicina equivarrebbe ad un abbassamento del livello di preparazione. ‘E poi – dicono i sostenitori del numero chiuso- non serve, perché gli effetti positivi dell’accesso libero si rederebbero fra 10 anni’.  E’ il solito discorso che i difensori dello status quo accampano di fronte a qualsiasi riforma. Certo che ci vuole del tempo. Ma se il numero chiuso lo si fosse abolito 10 anni fa…

Niente medici in pensione a 72 anni col Milleproroghe

E poi mica bisogna aspettare 10 anni. Chi l’ha detto che un medico chirurgo che ha conseguito una regolare laurea in Medicina e Chirurgia presso un’Università italiana riconosciuta dallo Stato non può esercitare? Delle leggi assurde che hanno prodotto i danni che sono sotto gli occhi di tutti. E che per questo vanno cambiate senza esitazione. Esempio. Mancano i medici di famiglia. Perché un neolaureato deve fare un corso di 3 anni per poter aprire un ambulatorio di medicina generale? Fino ad alcuni anni fa era normale, lo poteva fare. E non risulta che i giovani medici di famiglia che hanno iniziato la loro attività 30 o 40 anni fa abbiano ammazzato i loro pazienti! 

Niente medici in pensione a 72 anni col Milleproroghe

La verità è che anche questo governo sottovaluta il problema rappresentato dalla sanità e manca del coraggio di riformarla adeguandola alle esigenze dei cittadini. La Meloni è una donna coraggiosa, intelligente e capace. Non può che essere lei a sbarazzarsi dei condizionamenti di lobbies e interessi vari che pesano sulla sanità e procedere ad una riforma profonda che la metta in condizioni di rispondere alle esigenze degli italiani.

Così non va e non può andare. Gli utenti del Sistema Sanitario Nazionale pagano le tasse. Hanno diritto di essere curati nei tempi e nei modi adeguati. Ciò non accade. Se vogliono una diagnosi o una terapia tempestiva o in tempi accettabili, devono rivolgersi al privato mettendo mano al portafoglio. E già questo è un vulnus al rapporto Stato-cittadino. Chi poi è povero deve rinunciare a curarsi. E questo è inaccettabile.