(di Matilde Anghinoni) «Ma chi ce lo fa fare che tanto non ci ascolta nessuno?», inizia così la predica di Don Luca Passarini, direttore dell’Ufficio diocesano di Verona per le comunicazioni sociali, durante l’incontro dedicato a San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e di tutti gli operatori della comunicazione. «Chi lavora in questo campo, sa bene che è una frase che spesso ci ripetiamo. Ma la forza del nostro mestiere è il ricominciare, di nuovo. E oggi abbiamo bisogno di rinnovare il nostro modo di comunicare, non tanto nella tecnica quanto nella possibilità di guardare la realtà con sguardo rinnovato. Perché è questa la potenza del giornalismo: spingere le persone a uscire dall’indifferenza per poter leggere ciò che ci circonda con una visione d’insieme».
L’incontro di ieri, mercoledì 24 gennaio, è stato organizzato dalla diocesi di Verona per “riscoprire l’importanza di vivere la nostra professione all’insegna del dialogo, della pacatezza e dell’etica”. Durante la Messa, Don Luca ha anche ricordato le parole di Papa Francesco: «Essere giornalista è una vocazione, un po’ come quella del medico, che sceglie di amare l’umanità curandone le malattie. Così, in un certo senso, fa il giornalista, che sceglie di toccare con mano le ferite della società e del mondo».
Presentato anche il nuovo logo della diocesi di Verona.
E dopo la Messa, per l’occasione sono stati esposti tutti i loghi che hanno partecipato al contest “Un nuovo logo per la Chiesa di Verona”. Le opere dovevano veicolare l’immagine della diocesi ma anche sottolinearne la sua natura accogliente e missionaria. Ieri sono stati esposti circa una ventina di loghi ideati ad acquerello, in digitale, a matita, alcuni stilizzati e altri più dettagliati. Ma a vincere è stata Maria Accordini con il progetto che raffigura i tre simboli principali della chiesa di Verona: il pesce, la pastorale e la croce.
Le celebrazioni di San Francesco di Sales continuano con la lezione di Padre Paolo Benanti sull’intelligenza artificiale.
Per celebrare San Francesco di Sales, il 15 febbraio si terrà anche un corso formativo professionale sui temi dell’intelligenza artificiale (AI) al quale parteciperà Padre Paolo Benanti. Recentemente diventato presidente della Commissione Algoritmi del Dipartimento per l’informazione e l’editoria di Palazzo Chigi, Benanti é teologo e filosofo francescano che si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie. L’incontro, dal titolo “Etica e IA: le sfide di una comunicazione pienamente umana”, si svolgerà nella sede di Fondazione Toniolo e a dialogare insieme a Padre Paolo Benanti sarà il Vescovo mons. Domenico Pompili, moderati da Mimmo Vita, giornalista e presidente UCSI Veneto.
Il tema AI è stato anche trattato da Papa Francesco, sempre nella giornata di ieri, nel messaggio per la 58.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. «L’uso dell’intelligenza artificiale potrà contribuire positivamente nel campo della comunicazione, se non annullerà il ruolo del giornalismo sul campo, ma al contrario lo affiancherà; se valorizzerà le professionalità della comunicazione, responsabilizzando ogni comunicatore; se restituirà ad ogni essere umano il ruolo di soggetto, con capacità critica, della comunicazione stessa».