Si svolge domani – domenica 4 febbraio, con inizio alle ore 18.30 – la solenne celebrazione eucaristica del Santo Triduo, espressione tradizionale della fede popolare, centro vitale per la comunità cristiana, alla chiesa di Santo Stefano Protomartire di Malcesine (nell’immagine qui sotto, IRIS photo di Jairo Trimeloni) c’è. La celebrazione sarà presieduta da S.E. Monsignor Ambrogio Spreafico e dal Parroco protempore di Malcesine, Don Massimo Malfer.
Saranno presenti numerose autorità civili, militari e amministratori di tutto il territorio gardesano e veronese. Confermata la presenza del Presidente della Camera dei Deputati, on. Lorenzo Fontana; del Vice-presidente della Regione Veneto, Elisa De Berti; del Presidente della Provincia di Verona, Flavio Massimo Pasini.
Il Triduo di Malcesine, un rito che risale a prima del Settecento
Officiato fin da prima del 1700 nel tempo precedente la Quaresima, il Triduo di Malcesine si celebrava inizialmente in suffragio dei defunti. In seguito, gli venne data anche una connotazione eucaristica che, dopo la riforma protestante e la contro riforma cattolica, divenne l’affermazione della presenza di Cristo nell’Eucaristia e una riparazione delle profanazioni del mistero eucaristico.
In occasione della celebrazione del Triduo viene montata un’imponente struttura in legno che prende il nome essa stessa di “Tridio” (dal latino “tres dies”, tre giorni, quanti erano inizialmente i giorni di preghiera). Quella attuale è stata ricostruita nel 1929 poiché la precedente era andata quasi interamente distrutta da un incendio nell’anno precedente. Solo qualche parte di quella più antica è ancora presente e incastonata.
Una scenografia in stile neoclassico–barocco, decorata con pitture ad arabeschi, illuminata da ben 627 candele. Al centro della struttura, ad oltre 15 metri di altezza, troneggia il Grande Raggio, illuminato anch’esso da 212 lampade e all’interno del quale si espone il Santo Sacramento dentro un settecentesco Ostensorio. Sopra il Raggio domina la scritta illuminata “Miserere Mei Deus” (“Abbi pietà di me, Signore”) che esprime la penitenza, la riparazione e la conversione. In basso, ai lati dell’apparato, vi sono due dipinti raffiguranti le anime del Purgatorio a cui era dedicata la preghiera di suffragio.