Una chiesa gremita di autorità e cittadini quella di Santo Stefano Protomartire a Malcesine. La solenne celebrazione eucaristica del Santo Triduo si è tenuta ieri, domenica 4 febbraio, e ha visto la partecipazione anche del presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana. Insieme a lui Elisa De Berti, vice-presidente della Regione Veneto, Livio Concini, vice-sindaco di Malcesine, Don Massimo Malfer, parroco protempore di Malcesine, Paolo Borchia, europarlamentare, e numerosi sindaci veronesi, tutti riuniti per l’accensione delle 627 candele.

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«Oggi leghiamo una funzione religiosa ad una tradizione importante ed è importante essere presente per sostenerle – ha spiegato il presidente della camera -. Sono felice ci siano tanti rappresentanti istituzionali, segno della volontà di portare avanti la tradizione anche per le future generazioni».

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Da sx l’On. Paolo Borchia e il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana

Il Santo Triduo: una scenografia in stile neoclassico–barocco, decorata con pitture ad arabeschi e illuminata da ben 627 candele

Officiato fin da prima del 1700 nel tempo precedente la Quaresima, il Triduo di Malcesine si celebrava inizialmente in suffragio dei defunti. In seguito, gli venne data anche una connotazione eucaristica che, dopo la riforma protestante e la contro riforma cattolica, divenne l’affermazione della presenza di Cristo nell’Eucaristia e una riparazione delle profanazioni del mistero eucaristico. In occasione della celebrazione del Triduo viene montata un’imponente struttura in legno che prende il nome essa stessa di “Tridio” (dal latino “tres dies”, tre giorni, quanti erano inizialmente i giorni di preghiera).

Quella attuale è stata ricostruita nel 1929 poiché la precedente era andata quasi interamente distrutta da un incendio nell’anno precedente. Solo qualche parte di quella più antica è ancora presente e incastonata. Una scenografia in stile neoclassico–barocco, decorata con pitture ad arabeschi e illuminata da ben 627 candele che alcuni dicono vennero posizionate ciascuna da una famiglia del tempo.

Al centro della struttura, ad oltre 15 metri di altezza, troneggia il Grande Raggio, illuminato anch’esso da 212 lampade e all’interno del quale si espone il Santo Sacramento dentro un settecentesco Ostensorio. Sopra il Raggio domina la scritta illuminata “Miserere Mei Deus” (“Abbi pietà di me, Signore”) che esprime la penitenza, la riparazione e la conversione. In basso, ai lati dell’apparato, vi sono due dipinti raffiguranti le anime del Purgatorio a cui era dedicata la preghiera di suffragio.

Photo credits: IRIS photo di Jairo Trimeloni

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