I detenuti del carcere di Montorio, tramite l’ associazione Sbarre di Zucchero hanno annunciato che a partire da giovedì 8 febbraio inizieranno lo sciopero della fame in segno di protesta per le condizioni in cui si svolge la vita della casa circondariale veronese. Lo sciopero partirebbe dalla 5^ sezione e potrebbe coinvolgere “i detenuti di tutte le sezioni del carcere di Montorio”.
In carcere protesta non violenta
Non una rivolta, ma una forma di protesta non violenta. Sono 5 i detenuti che dalla fine di novembre ad oggi si sono tolti la vita nel carcere veronese, dove, tra gli altri si trova rinchiuso dal 25 novembre scorso, si trova anche Filippo Turetta, reo confesso dell’assassinio di Giulia Cecchettin e Neumair Benno, condannato per il duplice omicidio dei genitori venuto a Bolzano nel 2021.
In un comunicato l’associazione Sbarre di Zucchero denuncia “le drammatiche condizioni in cui versa il penitenziario scaligero, tra sovraffollamento, quasi totale assenza di attività lavorative, escalation impressionante di suicidi e tentativi di suicidio, sempre più frequenti tensioni interne tra detenuti stessi, come l’incendio in seconda sezione di martedì scorso (30/01/2024) o la furibonda lite in prima sezione di ieri sera (05/02/2024), che ha portato in isolamento 5 ristretti, tensioni aumentate innegabilmente dal regime chiuso delle sezioni”.
Il comunicato ricorda anche che a Montorio “la funzione rieducativa della pena, sancita dalla Carta Costituzionale è ridotta ad un non-tempo esclusivamente punitivo, senza prospettive per il dopo carcere, un cupo trascorrere di ore, giorni, settimane e mesi, con la speranza di avere il coraggio di restare in vita, coraggio che, purtroppo, non hanno avuto Farhady Mortaza, Giovanni Polin, Oussama Sadek, Antonio Giuffrida e Sasha Alexander, morti suicidi a Verona tra il 10 novembre 2023 ed il 03 febbraio 2024”.
Infine l’associazione Sbarre di Zucchero annuncia anche un presidio che si svolgerà fronte Comune di Verona in piazza Bra sabato 17 febbraio 2024 dalle ore 10.30 per dire ancora una volta basta ai suicidi in galera.