Rispondere ai bisogni di salute della comunità: questo il tema del convegno che si è tenuto questa mattina al teatro Ristori, organizzato dalla Ulss 9 Scaligera insieme a Federsanità/ ANCI Veneto, dove si è discusso dell’evoluzione degli Ambiti Territoriali Sociali e dell’integrazione con i Distretti Sociosanitari. Foltissima presenza di rappresentanti di Istituzioni, Amministratori, Dirigenti e Professionisti della Sanità e del Terzo Settore.

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Nei prossimi anni l’organizzazione dei servizi socio sanitari si evolverà cercando di avvicinarsi ancora di più ai cittadini creando una via e propria organizzazione in mano ai sindaci cercando di abbinare le esigenze della collettività a quelle delle singole persone» spiega Pietro Girardi, direttore generale dell’Ulss. 9. 

La prospettiva sarà quella di caratterizzare il sistema socio sanitario con un’impostazione sempre più vicina al territorio. Ed è proprio per questo che risulta importante il ruolo dei sindaci, che sono le istituzioni più immerse nel territorio e che meglio conoscono le esigenze dei loro cittadini se non addirittura i cittadini stessi.

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Domenico Scibetta, presidente di Federsanità dell’Anci Veneto ha ricordato che per ciò che concerne l’attenzione al territorio ed al sociale il Veneto è un antesignano. Nella nostra regione, prima che in molte altre, l’integrazione socio-sanitaria è sempre stata la cifra caratterizzante. Tant’è vero, ricorda «che le aziende sono socio-sanitarie». Ulss infatti significa Unità Locale Socio Sanitaria.

«Un punto di partenza strategicamente importante perché consente di ragionare di modelli organizzativi e di ambiti territoriali del sociale in sinergia con quelli sanitari con il riferimento della Regione».

Luisa Ceni, assessore alle politiche sociali del Comune del capoluogo, ricorda che Verona ha la presidenza di turno della Conferenza dei Sindaci della provincia e che tutti i comuni i stanno aspettando che il governo licenzi la nuova normativa e la riscrittura dei distretti socio-sanitari.

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Il professor Alessandro Mazzucco, presidente della Fondazione Cariverona, si è limitato a sottolineare quanto siano importanti le collaborazioni fra enti che hanno obiettivi comuni. «La sanità ha bisogno di una propria organizzazione e non solo di tabelle imposte da chi di sanità capisce fino ad un certo punto. La sanità è uno dei principali servizi che vengono dati alla cittadinanza ed ha dei rapporti con il sociale. Sono due temi che s’incontrano ma che sono completamente distinti e non li dobbiamo confondere».