(di Rocco Fattori Giuliano) Central park “tornerà” alla città già questa estate: il Comune di Verona, rappresentato del vice sindaco Barbara Bissoli e dall’assessore Tommaso Ferrari, ha presentato, assieme a Ferrovie dello Stato, i progetti per il riutilizzo temporaneo per gli edifici all’ex scalo merci di Porta Nuova.

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Visto il ritardo sul progetto del Central Park previsto dietro allo scalo ferroviario, l’amministrazione ha ipotizzato la fruibilità degli spazi e delle costruzioni adiacenti a stradone Santa Lucia e viale  Piave. L’amministratore delegato FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto ha commentato: «Ferrovie dello Stato ha creduto e crede ancora nel parco urbano per la città. Oggi parte una fase fondamentale che mira a ridare a breve alla popolazione spazi fino ad oggi in disuso».

Parte quindi un nuovo percorso per l’utilizzo di una parte dell’area dell’attuale scalo merci che, sulla scia di quanto già realizzato in altre importanti città come Milano e Bologna, procederà in parallelo con l’iter per la redazione della Variante Urbanistica in cui saranno indicate le diverse funzioni insediabili nell’area.

Normativa di riferimento è la Legge regionale del Veneto n.14 del 2017 che regola le destinazioni d’uso ammesse per gli immobili soggetti a riuso temporaneo, escludendo la realizzazione di nuovi edifici. Le funzioni ammesse dalla normativa regionale sono quelle relative al lavoro di prossimità (artigianato di servizio all’impresa e alle persone, negozi temporanei, mercatini temporanei, servizi alla persona), alla creatività e alla cultura (esposizioni temporanee, mostre, eventi, teatri, laboratori didattici).

Il nuovo iter progettuale migliorerà, inoltre, la sicurezza delle aree interessate. Sistemi Urbani ha accettato quindi la proposta di coadiuvare l’apertura al pubblico di queste zone senza perdere però la visione di trasformare lo scalo nel Central Park, uno spazio per la comunità di 45 ettari di cui l’85% destinato a verde.

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Central Park. Bissoli: “18mila metri quadri a disposizione della città.”

Ferrovie dello Stato, con l’esperienza generata da progetti simili in altre realtà, prevede di riconsegnare alla città buona parte dell’area sotto esame già per la stagione estiva 2024. Ora comincia la fase di “manifestazione di mercato” ossia, una volta stabilite le attività che verranno svolte nelle aree coinvolte, FS si prenderà carico di trovare l’investitore o gli investitori in grado di gestire le operazioni.

Il vice sindaco Bissoli ha sottolineato: «Questo tassello di città ai fini del riutilizzo temporaneo avrà una dimensione di 18mila 500 metri quadrati. Sarà quindi possibile ospitare molte attività come manifestazioni, negozi, mercatini temporanei, servizi alla creatività e alla cultura come esposizioni temporanee, mostre ed eventi».

Secondo i dati di FS raccolti a Milano e Bologna, dove sono state realizzati progetti simili, questi retsyling generano l’affluenza di migliaia di persone attirate sia dall’aspetto culturale e di innovazione, ma anche da food e attività ricreative.