(m.z.) Stefano Napolitano è tornato nel tennis che conta. Dopo l’ultimo punto si è buttato a terra, stanco ma pieno di gioia, per la vittoria che l’ha portato a riassaporare la conquista di un trofeo (il secondo in carriera), il Challenger 1000 di Bangalore (montepremi 133.250 dollari). Ieri, infatti, in finale ha battuto 4-6 6-3 6-3 il coreano Seongchang Hong salendo virtualmente al numero 160 della classifica mondiale, a un passo dal suo best ranking di 152 raggiunto nel 2017.
Una vittoria che parla anche veronese, visto che il tennista biellese da circa un anno e mezzo si appoggia, per gli allenamenti, al circolo di Bardolino (5 campi, una piccola palestra, foresteria) sotto le direttive del tecnico nazionale Francesco Borgo (nella foto) e del suo staff targato Ptn – Pro Tennis Network. Il coach classe ’85, che ha potuto ammirare le gesta del tennista in questo ultimo periodo prima della partenza per l’India, conferma che il successo non è frutto del caso: “Parlando con diverse persone ho detto che secondo me in questa trasferta un torneo lo avrebbe vinto. Stefano sa perfettamente cosa gli serve e cosa deve fare. Dopo l’Australia si è preso 3 settimane di allenamento. Ha la capacità di organizzarsi e di capire su cosa deve lavorare, conosce benissimo se stesso ed il gioco e si allena con una dedizione e attenzione assoluta. Questo suo atteggiamento lo riporta in tutto quello che fa fuori dal campo. Quindi sì, è partito pronto per fare risultato e così è stato“. Il tennista dall’estate scorsa ha deciso di collaborare con coach Giacomo Oradini (fratello dell’altro allievo di Borgo, Giovanni) che l’ha seguito nella trasferta indiana.
Borgo e la sua Ptn – che presenta 20 giovani tennisti che svolgono quasi tutti attività internazionale pro o junior e 2 maestri, 2 preparatori fisici, un osteopata, un mental coach, una social media e un driver nel settore Accademia – cerca di offrire a Napolitano ogni strumento per allenarsi e migliorare il proprio gioco: “Da noi trova quello che gli serve per allenarsi: campi di livello, allenatori e sparring. Cerco sempre di dargli un compagno migliore che abbiamo quel giorno compatibilmente con gli impegni dello stesso”. Tra i compagni di allenamenti, che confrontandosi con un giocatore di questo calibro cercano di migliorare ulteriormente il loro tennis e di portarsi a casa qualche consiglio prezioso, il già citato Giovanni Oradini, Luca Giacomini, Nicolò Pozzani e altri giovani junior. Conclude Borgo: “Cerchiamo di offrirgli il meglio che abbiamo, ma molto lo fa lui perchè è un professionista e sa gestirsi da solo”.
Foto: Ptn tennis