È andata in sold-out nel giro di poco la data, una prima assoluta per il Teatro Ristori di Verona, che stasera vedrà in scena Paolo Fresu (tromba e flicorno) e I Virtuosi Italiani guidati da Alberto Martini (primo violino e direttore). Il progetto, ambizioso e intrigante, è il risultato di una collaborazione duratura centrata sull’idea di accostare il repertorio e lo spirito della musica barocca al jazz e a due modi, che peraltro si integrano perfettamente, d’intendere l’improvvisazione.
I protagonisti hanno inteso scandagliare le affinità tra approccio ritmico e armonico della musica barocca e quello tipico del jazz, affrontando il discorso in modo dinamico, accostando composizioni di Monteverdi, Haendel, Barbara Strozzi, Bach ecc. a quelle di Uri Caine, Richard Galliano, Daniele di Bonaventura e dello stesso Fresu offrendo un orizzonte musicale molto ampio.
“Bach ha intuizioni che annullano la distanza cronologica dal Jazz. Il resto dipende dalla personalità e dalla sensibilità degli interpreti”, afferma Alberto Martini parlando di questo progetto trasversale tra barocco, jazz e contemporaneità.
In questo nuovo progetto sono da segnalare alcuni brani di Barbara Strozzi, compositrice-cantante, vissuta nel ‘600 e all’epoca molto famosa, oggi, purtroppo, quasi totalmente dimenticata. «La travagliata» e «L’amante bugiardo» sono un simbolo della grande capacità degli artisti di muoversi con naturalezza lungo un repertorio vasto ed eterogeneo, che vuole essere un’ode alla bellezza tra il lirismo e le sonorità cangianti del trombettista sardo e l’eleganza degli archi.