Il sindaco di Bussolengo Roberto Brizzi, il vicesindaco Massimo Girelli, l’assessore Valeria Iaquinta e l’ex segretario comunale Francesco Corsaro sono stati prosciolti in tribunale dall’accusa di aver utilizzato impropriamente i permessi lavorativi per partecipare alle sedute della giunta comunale.
La richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm per “falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici” era scaturita da un esposto presentato dalla consigliera di minoranza Paola Boscaini nella precedente consiliatura. L’accusa per il sindaco e i suoi assessori era quella che, tra il 2019 e febbraio 2021, avrebbero sottoscritto certificazioni di permessi, da presentare ai rispettivi datori di lavoro. per provare che nelle ore di assenza erano occupati in impegni istituzionali relativi alle giunte comunali. Quarantacinque le sedute di giunta finite sotto la lente degli inquirenti.
La difesa aveva chiesto l’emissione di sentenza di non luogo a procedere richiamandosi anche alle nuove norme della Riforma Cartabia. Una richiesta accolta dal gup Maria Cecilia Vitolla, che ha messo la parola fine a questa vicenda con il proscioglimento di tutti gli indagati perché il fatto non sussiste.
Bussolengo, parla Brizzi: “Una falsa accusa figlia della disperazione politica”
La notizia è stata accolta con favore dagli amministratori che hanno comunicato la chiusura dell’iter giudiziario nell’ultima seduta del Consiglio comunale. «Le fasi di questa indagine – dichiara Brizzi – sono state strumentalizzate nel tentativo di gettare fango sugli interessati e utilizzate in campagna elettorale con volantini anonimi e post sui social. Da parte nostra c’è sempre stata la consapevolezza di non aver commesso reati e avevamo già capito che questo comportamento era segno di disperazione politica.
Mi viene da sorridere e mi chiedo cosa possa spingere un ex sindaco, esponente di Forza Italia, partito garantista per eccellenza, a comportarsi in questo modo. Voglio rivolgere un pensiero al nostro ex segretario comunale, trascinato suo malgrado in questa storia. Sono molto felice per lui, una persona corretta che ha raggiunto un incarico di prestigio ampiamente meritato».
«Spiace constatare – spiega il vicesindaco Girelli – che questa vicenda sia stata usata per cercare di trarne un vantaggio elettorale. Un tentativo inutile visto che i cittadini di Bussolengo si sono espressi con chiarezza confermando largamente la fiducia alla nostra amministrazione meno di un anno fa. In tutta coscienza non ho mai avuto dubbi sul nostro corretto operato, ma il pensiero più grande era per la mia famiglia che ha dovuto affrontare la preoccupazione per queste accuse.
A loro mi sono rivolto per primo quando ho ricevuto la notizia dell’indagine, e a loro ho comunicato oggi la sentenza di proscioglimento. Il loro supporto e il loro abbraccio vale più di ogni cosa. Non ho mai fatto dichiarazioni in merito all’inchiesta e all’esposto della consigliera Boscaini per non dare visibilità a chi non merita, ma ho sempre risposto personalmente alle richieste di chiarimenti. E ogni volta la conversazione si chiudeva con un sorriso che non era di circostanza, ma di serenità per la consapevolezza di non aver fatto nulla».
«Non nascondo – ricorda l’assessore Iaquinta – le notti insonni e le preoccupazioni di questi ultimi due anni per le accuse gratuite, gli spiacevoli volantini con le nostre facce e i sospetti di aver abusato del nostro ruolo. Oggi non mi vergogno di dire che alla notizia del proscioglimento ho pianto al telefono con il mio avvocato, che ringrazio per avermi accompagnata in questo percorso che non avrei mai voluto fare. Finalmente possiamo scrivere la parola fine su questa storia, nella consapevolezza che mi ha insegnato solo ad essere più forte e a continuare a fare ciò che faccio con passione e amore per il mio paese».