Il popolo dei trattori, riunito nel Movimento Agricoltori Italiani, che raccoglie tutte le organizzazioni che hanno organizzato le manifestazioni delle ultime settimane, passa dalla protesta alla proposta e porta al ministro dell’Agricoltura un documento con un Piano agricolo nazionale, con tutte le loro istanze. Oggi una delegazione di 6 rappresentanti del Movimento, tra i quali Rudi Stoppato, veronese, referente per il Veneto, è stata ricevuta al Ministero per discutere le proposte.

La premessa, che d’altra parte era stata ampiamente anticipata nel corso delle proteste del popolo dei trattori, è che gli imprenditori agricoli non si sentono più rappresentati da organizzazioni di settore ritenute corresponsabili  delle scelte “scellerate e reiterate nel tempo” che hanno portato all’attuale situazione drammatica. Perciò nel documento si chiede l’immediata soppressione del tacito rinnovo delle adesioni alle deleghe sindacali.

popolo dei trattori

Seguono la richiesta con efficacia immediata della rescissione del mandato CAA per l’annata Pac corrente; la possibilità di gestione e presentazione delle varie istanze di contributo in proprio mediante l’identità digitale; la possibilità di presentare direttamente le richieste di assegnazione di gasolio agricolo attraverso la piattaforma SIAN e la sospensione del regime sanzionatorio per mancato rispetto delle norme che regolano tutti gli eco-schemi, in particolare l’eco-schema 4 relativamente alle campagne Pac per gli anni 2023 e 2024.

Il popolo dei trattori propone

  1. Costo di produzione e modifica delle pratiche commerciali sleali (direttiva Ue 633/19). Promulgare una legge dello Stato che riconosca e tuteli il costo di produzione. Inserire anche la modifica delle pratice commerciali sleali. Riequilibrio del prezzo tra il prezzo di vendita stabilito dalla GDO e il costo di produzione all’agricoltore nelle filiere agricole. Garantire altresì la libertà di impresa, anche varando leggi che combattano il dumping economico per i prodotti agricoli e alimentari.
  2. Fauna selvatica. Lo Stato deve garantire un contenimento della fauna selvatica e rispondere direttamente e in tempi brevi dei danni diretti e indiretti da essa provocati.
  3. Tavolo tecnico. Si necessita l’istituzione immediata di un tavolo tecnico permanente con effettivo coinvolgimento di rappresentanze di veri agricoltori.
  4. Obbligo di utilizzo delle materie prime italiane. Somministrazione di prodotti alimentari ottenuti dalla lavorazione delle materie prime italiane negli esercizi pubblici quali, per esempio, ospedali, scuole, mense, eccetera. Istituzione del “granaio d’Italia” per la registrazione delle produzioni agricole nazionali.
  5. Etichettatura. Il processo di etichettatura deve tutelare il prodotto mediante l’indicazione dell’origine della materia prima sui prodotti di filiera alimentare finiti e indicazione della provenienza.
  6. Semplificazione burocratica e riduzione dei costi di amministrazione.
  7. Rinnovamento totale di tutta la politica agricola comunitaria (Pac). Snellimento delle procedure amministrative di erogazione dei contributi Pac e Psr; adozione del sistema Ismea (Fondo Innovazione) nei Psr per una maggiore celerità e facilità di accesso al credito; efficientamento e riduzione dei costi di amministrazione e gestione di tutte le procedure atte all’erogazione dei contributi a sostegno dell’agricoltura.
  8. Accise gasolio e Sad. Totale sospensione delle accise dei carburanti agricoli.
  9. Calamità naturali. Riconoscimento più celere degli status di calamità naturale, revisione della legge 102/2004 e contributi grandine sospesi.
  10. Moratoria dei debiti fiscali e bancari su mutui, prestiti bancari e interventi sulle cartelle esattoriali e i debiti fiscali e introduzione, rottamazione per cartelle sanzionatorie quote latte.
  11. Riqualificazione della figura dell’agricoltore. A partire dalle scuole, riqualificare la figura dell’agricoltore e allevatore, valorizzandola e non additandola come responsabile dell’inquinamento ambientale.
  12. Abolizione immediata dei vincoli e incentivi per non coltivare i terreni.
  13. Detassazione in agricoltura (Irpef). Migliore definizione del sistema di detassazione dell’Imu rispetto a quanto già varato da governo; individuazione di un regime fiscale adeguato al mondo agricolo.
  14. Modifica immediata delle seguenti leggi: legge 199/2016 sul caporalato; legge 102/2004 su calamità naturali; legge 203/1982.

A conclusione del documento inviato al ministro Lollobrigida gli agricoltori tengono a precisare che lo stato d’agitazione non si fermerà fintantoché non otterranno risposte alle loro richieste.