(di Lorenzo Fontana *) Verona si appresta a ospitare la riunione dei Presidenti delle Camere basse dei Paesi del G7, il forum dei sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta e la cui presidenza è affidata quest’anno all’Italia. L’appuntamento è fissato dal 5 al 7 settembre.
Sei mesi fa, intervenendo al G7 di Tokyo, ho voluto che l’edizione 2024 si svolgesse nella nostra città. È un meritato riconoscimento alla nostra storia, quella di un territorio vocato per tradizione secolare al lavoro, alla produttività, all’ingegno e dunque all’innovazione. È una finestra privilegiata, alla quale la comunità scaligera si potrà affacciare con la consapevolezza del proprio ruolo e da cui scrutare l’orizzonte, orgogliosi della nostra identità e delle nostre radici.
In questa sede, circondati dalle bellezze artistiche e architettoniche che rendono proprio Verona terra di cultura unica al mondo, affronteremo diversi temi. Tra questi, anche gli scenari che le nuove frontiere della tecnologia aprono all’umanità. Mi riferisco, in particolare, all’intelligenza artificiale.
È una grande sfida. Forse non è ancora così diffusa la percezione della rivoluzione che, nel giro di poco tempo, essa potrebbe comportare, cambiando profondamente la vita di tutti i giorni. Il punto è se in meglio o in peggio. Un’innovazione di questa portata non appare, infatti, esente da criticità.
Fontana: dobbiamo mettere la persona al centro delle trasformazioni digitali
L’intelligenza artificiale cerca, infatti, di imitare l’uomo nel ragionamento e in molti altri aspetti della sua natura, ma non deve diventare un nostro sostituto. In altre parole, essa deve essere al servizio dell’umanità e non viceversa. Occorre, dunque, coglierne le opportunità, mettendo però sempre la persona al centro. L’interrogativo non è affatto banale.
Anzi, è un tema complesso, anche per le implicazioni di natura etica che ne derivano. Ecco perché ho ritenuto di dedicare una sessione del G7 di Verona a questo argomento assieme ad altri, tra i quali anche quello, altrettanto rilevante, della cybersicurezza. Lo faremo portando l’esperienza maturata in questi mesi dalla Camera dei deputati, che ho l’onore di presiedere, nella consapevolezza delle potenzialità e al tempo stesso dei rischi connessi all’utilizzo di questa tecnologia.
L’intelligenza artificiale offre possibilità senza precedenti. Utilizziamole con saggezza per il bene di tutti, con regole comuni, definendo un perimetro di azione condiviso e dai confini invalicabili.
Verona, con la sua storia, insegna che occorre guardare con fiducia al futuro senza però dimenticare il nostro passato.
(*) Presidente della Camera dei deputati