Dalla relazione al Parlamento del Governo sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza emerge che è Urso il Ministro più bravo a utilizzare i fondi del Pnrr. Dalla capacità di utilizzare i fondi di questo strumento finanziario, messo a disposizione dall’Unione Europea per favorire la ripresa degli stai metri dopo la batosta subita durante la pandemia, si deduce l’efficienza del sistema paese che a seguito della rimodulazione dello scorso anno dal Pnrr ha una dotazione di 194,4 miliardi di euro, +2,8 miliardi rispetto a quello originario.
Da un’analisi dell’uffcio studi della Uil emerge che gli obiettivicomplessivi sono 617. Dei quali 230 sono stati conseguiti,mentre 237 sono stati concentrati sugli ultimi due anni di attuazione del Piano.
Ad oggi l’Italia ha ricevuto dall’Unione Europea il pagamento della 3^ e 4^ rata per un totale di 101,9 miliardi. Di cui spesi effettivamente 45,6 miliardi pari al 23,8% del totale del piano.
Il più bravo di tutti è stato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, che si è dimostrato il più efficiente ad utilizzare i fondi del Pnrr a avendo speso il 70% delle risorse assegnate.
Seguono il Ministero dell’Ambiente ha speso il 40,4% delle risorse assegnate e il Ministero dell’Interno il 23,7%.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è riuscito a spendere solo lo 0,8% delle risorse assegnate.
Pnrr. il Ministero della Salute in coda
Molto male anche il Ministero della Salute con una spesa del 3,8% delle risorse assegnate. Bisognerebbe capire come mai alla sanità italiana mancano i soldi, ma poi delle risorse ottenute attraverso il Pnrr il ministro riesce a spenderne solo una minima parte. Forse il capo del Governo dovrebbe chiederne conto al titolare del dicastero.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 15,4% e dell’Istruzione 17%.