Nogarole Rocca è pronta ad affrontare la sfida rappresentata dalla CER (Comunità Energetica Rinnovabile). L’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili sono ormai una realtà a cui le amministrazioni locali si rivolgono in vista dell’obiettivo ambientale di decarbonizzazione fissato dalla comunità europea per il 2030

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Il fine della Comunità Energetica, spiegato in un’assemblea pubblica ben partecipata dalla cittadinanza, è quello di sgravare la rete generale e regolamentare a livello locale i carichi di produzione elettrica da energie rinnovabili. Gli impianti fotovoltaici che produrranno energia alimenteranno così il meccanismo di condivisione e potranno godere di contributi a fondo perduto del PNRR, oltre ad un incentivo per ogni kilowattora prodotto e consumato.

Alla CER possono partecipare, sia da produttori che da consumatori, associazioni locali e del terzo settore, cooperative, singoli cittadini, condomini, enti locali e religiosi e Piccole Medie Imprese, con benefici conseguenti a livello ambientale, economico e sociale. La partecipazione alla Comunità Energetica non ha alcun costo per il cittadino e non comporta alcun cambio di contatore, ma solo l’installazione di sistemi di monitoraggio per quantificare l’energia “auto consumata”.

Consulente del Comune di Nogarole Rocca è Manni Energy, che ha recentemente completato un approfondito studio di fattibilità e sull’efficientamento energetico nel territorio nogarolese. L’analisi ha coinvolto alcuni edifici pubblici da sfruttare per installare impianti fotovoltaici: il centro Bailardino di Bagnolo, le scuole Maculan (primaria di primo grado) e Manzoni (primaria di secondo grado), il Municipio e gli uffici comunali di via Roma, l’asilo nido “Piccolo Principe” e la scuola dell’infanzia “De Mori”.

I numeri relativi all’energia da poter condividere istantaneamente con la collettività sono interessanti: 388 kwp (kilowatt di picco di rendimento dell’impianto), 450.000 kilowattora di producibilità annua (sono circa 2700 quelli di fabbisogno annuo di una singola famiglia in un anno), 70 nuclei domestici potenzialmente coinvolti nell’autoconsumo e un totale di 50.000 euro di flusso di cassa della comunità energetica da mettere poi a disposizione per la spesa pubblica o ridurre i costi energetici che gravano sui cittadini. Il Comune ha già messo in atto due procedure abilitative semplificate per identificare siti di produzione di energia da fotovoltaico. 

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Il primo è a “Cava Carlotta”, in zona Grezzano, su una superficie d’acqua ormai dismessa da anni. Il secondo è un impianto “agrovoltaico” già autorizzato nella zona agricola di via Crocetta a nord di Nogarole Rocca. «Siamo pronti –  spiega il sindaco di Nogarole Rocca Luca Trentini –  il momento storico è quello ideale e la linea del nostro Comune è semplice, ma decisa: spingiamo affinché gli impianti fotovoltaici vengano posizionati dove si consumi meno suolo possibile, soprattutto sui tetti delle strutture già esistenti o nelle nostre zone industriali.

Lo stress energetico vissuto un paio di anni fa e l’oscillazione dei costi dell’energia ci portano su questa strada. Produrre energia con le CER ha ricadute positive sulla comunità, sull’ambiente e sulle tasche dei cittadini. L’amministrazione comunale deve essere motore del nuovo corso, puntando inoltre sulla riduzione generale dei consumi».