(di Sara Migliorini). La 56° edizione di Vinitaly, la più grande fiera del vino italiana, ha chiuso i battenti oggi fra entusiasmo generale e bilanci positivi, registrando un totale di 97.000 visitatori.
Crescita degli operatori esteri: un segno di interesse internazionale per Vinitaly
L’evento ha visto un leggero aumento degli operatori esteri provenienti da 140 Paesi, che hanno rappresentato il 31% del totale, con 30.070 partecipanti, inclusi 1200 top buyer provenienti da 65 nazioni selezionate e ospitate da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.
Secondo gli ultimi dati, gli Stati Uniti hanno mantenuto la leadership con 3700 operatori presenti in fiera, registrando un aumento dell’8% rispetto al 2023, seguiti da Germania, Regno Unito, Cina e Canada con un incremento del 6%. Anche i buyer giapponesi hanno mostrato una crescita del 15%.
“La profilazione degli operatori è tra i nostri principali obiettivi strategici”, ha commenta l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese. “In questi giorni abbiamo registrato reazioni positive da parte delle aziende, dei consorzi e delle collettive regionali. Un’iniezione di fiducia in un momento complesso che ci vede impegnati a supportare il principale prodotto ambasciatore e apripista dell’agroalimentare del Belpaese nel mondo”.
Bilancio positivo anche per il fuori salone Vinitaly and the city, che ha superato le 50mila degustazioni (+11% rispetto all’anno scorso).
Un’edizione memorabile
Vinitaly 2024 resterà impresso per la vivacità delle sue iniziative e degli incontri, che hanno spaziato dalla sfera tecnica a quella culturale. Un momento particolarmente significativo di commemorazione e rispetto è stato promosso dalla neonata “Associazione Marisa Leo”, che prende il nome dall’omonima professionista e donna del vino tragicamente uccisa il 6 settembre dal suo ex compagno a Marsala.
Marisa Leo è stata onorata postuma con il premio intitolato ad Angelo Betti, sottolineando così la necessità di combattere la violenza in ogni forma.
Tendenze del settore vitivinicolo: la crescita dei vini bianchi
A Vinitaly si è discusso molto sull’avanzata dei vini bianchi e sulla frenata dei rossi. Nonostante un leggero calo dell’export del vino italiano nel 2023, l’Italia ha resistito meglio rispetto ad altri Paesi grazie alle giacenze. Tuttavia, l’equilibrio tra vini bianchi e rossi ha registrato un notevole cambiamento: secondo i dati di Ismea, nel 2023 i bianchi hanno raggiunto una quota di mercato del 62% rispetto al 35,52% dei rossi e al 2,8% dei rosé.
Gli spumanti hanno mostrato una crescita impressionante negli ultimi dieci anni, sia in termini produttivi che di domanda interna ed estera. Nonostante ciò, le esportazioni in volume di rossi sono in diminuzione, mentre quelle dei vini spumanti sono più che raddoppiate. Questi cambiamenti riflettono una tendenza generale verso prodotti più qualificati e una crescente domanda per i vini bianchi.
Le prossime sfide del settore: enoturismo e vini dealcolati
Tra le sfide più rilevanti emerse durante Vinitaly di quest’anno, due tematiche hanno acquisito un notevole potenziale: l’enoturismo e i vini dealcolati. L’indagine inaugurale sull’enoturismo, frutto della collaborazione tra ISMEA e AITE (Associazione Italiana Turismo Enogastronomico), ha messo in luce il notevole potenziale di questo settore, coinvolgendo 13,4 milioni di italiani, il 64,5% dei viaggiatori, con una forte partecipazione anche da parte di americani ed europei. Tuttavia, sorge la domanda se siamo pronti ad ampliare le nostre offerte e ad attrarre i giovani per garantire la sostenibilità di questo settore in crescita.
Per quanto riguarda i vini dealcolati, la questione presenta complessità innegabili. “Quest’anno ci siamo interrogati sulla possibilità di dedicare uno spazio espositivo alla categoria”, ha dichiarato Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere. “Tuttavia, abbiamo deciso di attendere: è fondamentale che prima il governo e i produttori trovino un accordo su come gestire questa tipologia di vini in Italia. Non possiamo ignorare la rapida crescita di questo trend e siamo pronti a dedicare un padiglione di Vinitaly a questa categoria, ma è cruciale che tutti lavorino congiuntamente verso questo obiettivo”.
I padiglioni più visitati: Veneto e Sicilia
Il padiglione della Sicilia a Vinitaly 2024, che si estende su una superficie di tremila metri quadrati e accoglie 140 cantine e 12 Consorzi di tutela, ha confermato la sua importanza come secondo padiglione più frequentato dell’intera fiera, subito dopo quello del Veneto. L’atmosfera è stata animata da una continua affluenza di visitatori, buyer e professionisti del settore, confermando l’interesse suscitato da questa regione vinicola.
La presenza della Sicilia a Vinitaly 2024 ha portato con sé un’indiscutibile credibilità sulle sue produzioni di alta qualità. Il prestigioso Padiglione 2 ha confermato il suo status come uno dei luoghi più ambiti della fiera, sottolineando il fascino della regione non solo per i suoi vini d’eccellenza, ma anche per il valore umano espresso negli incontri tra produttori, consumatori e acquirenti.
Anticipazioni sulle prossime fiere: ProWein, VinExpo o Vinitaly?
Emergono le prime indiscrezioni secondo le quali numerosi buyer internazionali stanno considerando di concentrare le proprie visite in Europa esclusivamente al VinExpo di Parigi e al Vinitaly di Verona, tralasciando così il Prowein di Düsseldorf a partire dal prossimo anno. Sarà interessante vedere se queste intenzioni si tradurranno in azioni concrete, ma è evidente che si sta verificando una significativa razionalizzazione nelle scelte dei partecipanti.
La 57^ edizione di Vinitaly si terrà a Veronafiere dal 6 al 9 aprile 2025.