Sono decine le malattie che trovano la cura adeguata in Medicina interna B. L’Unità operativa si è specializzata in Epigenetica e Immunoematologia clinica e coagulopatie. Nei 30 posti letto, nel Day service e negli ambulatori di Borgo Roma i pazienti vengono curati dall’équipe medica della professoressa Simonetta Friso, docente universitaria e da qualche mese prima donna a dirigere l’Unità operativa.
Il valore aggiunto del reparto, che si occupa di medicina interna, è che si tratta di una Unità universitaria, per cui all’assistenza sanitaria aggiunge una cospicua attività di ricerca scientifica su malattie poco raccontate ma molto presenti nella popolazione. Sono disturbi complessi perché dovuti a condizioni di natura ereditaria o acquisita, malattie immunitarie o infiammatorie, magari accompagnate da sintomi che coinvolgono vari organi vitali e generano condizioni invalidanti. La casistica epidemiologica, infatti, annovera tutte le malattie autoimmuni, le patologie tromboemboliche e della coagulazione, le anemie ereditarie. La presa in carico riguarda anche molte malattie rare complesse ma anche la degenza dei pazienti con patologie acute spesso associate a importante fragilità clinica.
E’ possibile modificare la nostra eredità genetica, incluso il rischio di sviluppare malattie, agendo su fattori che regolano l’attività dei geni (nutrizione, ambiente) mediante l’epigenetica. Fare ricerca sull’epigenetica significa studiare i meccanismi che regolano l’espressione dei geni senza modificare il DNA, ossia la porzione strutturale del genoma che noi ereditiamo e pertanto non possiamo modificare. E’ come la partitura di una sinfonia musicale (struttura del DNA) che a seconda del direttore d’orchestra (epigenetica) può dare vita a molteplici performance esecutive (stato di salute/malattie).
I meccanismi epigenetici regolano la funzione dei geni e quindi di tutti i sistemi molecolari che fanno funzionare le nostre cellule e i nostri organi in modo dinamico e soprattutto sono modificabili e determinati dall’età, da fattori ambientali, dall’alimentazione o dagli stili di vita, ad esempio l’attività fisica. A queste scoperte è correlata l’identificazione e prevenzione del rischio di sviluppare alcune malattie ma potenzialmente anche le scelte cliniche di cura. Il paziente che soffre di patologie immunoematologiche e della coagulazione, ipertensione arteriosa o patologie ereditarie viene preso in carico in maniera olistica, cioè con una valutazione complessiva della sua qualità di vita e di abitudini per arrivare ad un percorso terapeutico globale e di prevenzione. Le modificazioni epigenetiche possono accompagnare tutta la vita di una persona.
Immunologia clinica ed immunoematologia coagulativa
Immunologia clinica ed immunoematologia coagulativa. E’ la branca che si occupa del funzionamento del sistema immunitario in ambito autoimmune in generale ed emocoagulativo. Riguarda malattie autoimmuni, molte delle quali malattie rare, come Sclerosi sistemica, Lupus eritematoso sistemico, morbo di Sjogren, artrite reumatoide, malattie autoinfiammatorie come il morbo di Still, malattia di Bechet, immunodeficienze primitive, sindrome di Cogan, patologie vasculitiche. Ma anche altre malattie rare nell’ambito delle trombofilie, coagulopatie, anemie ereditarie ed ipertensione arteriosa secondaria endocrina.
Dei 10 medici presenti nell’UOC, 4 sono anche docenti universitari. Un gruppo molto attivo con pubblicazioni e brevetti nazionali e internazionali ed un centinaio di articoli scientifici sulle principali riviste di settore nell’ultimo biennio. Il reparto dispone anche di laboratori di ricerca, partecipa a 6 gruppi multidisciplinari aziendali e a numerosi trial clinici con società farmaceutiche e studi clinici indipendenti con numerose collaborazioni scientifiche con centri di eccellenza nazionali ed internazionali.
Altrettanto importante il curriculum del primario Simonetta Friso, che è anche direttore della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica dell’Università degli Studi di Verona e professore ordinario di Medicina Interna. Nel 2020 e 2021 è stata anche responsabile di una delle Unità Covid allestite a Borgo Roma. A tutt’oggi sono numerose le sue pubblicazioni scientifiche, così come le monografie, molte prodotte a partire dal 1998 come visiting scientist e poi research associate negli USA presso la Tufts University di Boston, Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging, dove è rimasta fino al 2003.
Prof.ssa Friso: “Le malattie internistiche complesse richiedono un approccio integrale alla persona, prima ancora dell’applicazione delle raccomandazioni scientifiche nazionali e internazionali. Conoscere il paziente, la sua storia clinica e il suo stile di vita ci insegna molto, lo ascoltiamo per cogliere talora che molti ambiti della scienza medica sono ancora ignoti e questo ci spinge a nuovi progetti di ricerca scientifica epidemiologica e di base che ci riporti poi al paziente per poter offrire terapie sempre più efficaci personalizzate ed innovative, potenzialmente anche nell’ambito dell’epigenetica e della modulazione della metilazione del DNA.
Modificare l’espressione di un gene senza che sia alterata la struttura del nostro genoma, questa è l’epigenetica, significa, infatti, poter curare, magari anche attraverso i benefici di una diversa alimentazione oltre che con i farmaci. L’Immunologia è una scienza trasversale a molte patologie sia in ambito emocoagulativo che in molti altri della medicina interna e mira ad un approccio di medicina personalizzata essendo materia sempre viva di ricerca per individuare quando il sistema immunitario va in tilt. Le ricerche sulla nutrizione e la longevità sono in continua evoluzione e molto ci indicano sui meccanismi epigenetici, aspetti di cura al paziente e di ricerca scientifica per i quali la nostra Unità operativa rappresenta un punto di riferimento non solo nazionale”.