(di Gianni Schicchi) Vincenzo Bolognese è un notissimo violinista, nato a Lecce ma con parentela a Verona. Da qualche tempo è aggregato a I Virtuosi Italiani con i quali ha intrecciato spesso fruttuose collaborazioni. Per quella recente, già in corso, tornerà anche questo pomeriggio 2 maggio alle 17 a San Pietro in Monastero per misurarsi nuovamente con l’orchestra veronese in un programma interessante che prevede l’esecuzione dell’Ouverture da La Vestale di Spontini, la Sonata per archi n° 2 in la maggiore di Rossini e il Concerto n°1 in re maggiore di Paganini.
Vincenzo Bolognese. L’attività
Bolognese è internazionalmente conosciuto in campo musicologico proprio per la revisione di alcuni concerti e brani del celebre compositore genovese, oltre ad avere inciso le difficilissime Sei Sonate di Ysaye per violino solo, tutte le trascrizioni di Heifetz per violino e pianoforte, una monografia di Tartini ed un cofanetto con la Camerata Strumentale di Santa Cecilia interamente dedicata a Paganini, comprendente il Quarto Concerto e le Variazioni per violino e orchestra.
Nel 2015 ha inoltre eseguito l’integrale dei Capricci di Paganini ed in prima mondiale, il Concerto in la maggiore di Respighi di cui ha curato anche la revisione per l’etichetta Bongiovanni. Insignito della medaglia d’oro all’Università La Sapienza di Roma dall’associazione Maison des Artistes è stato a lungo primo violino di spalla dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ruolo che attualmente ricopre nell’Orchestra dell’Opera di Roma.