Era stata segnalata alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Salò da alcuni sub, che durante un’immersione nelle acque del litorale di Gardone Riviera, si erano trovati davanti ai loro occhi una rete da pesca, che creava uno sbarramento pericoloso di circa 40 metri di lunghezza ad una profondità di circa 15 metri.
Oltre ad un immediato avviso ai naviganti e all’utenza tutta, rilanciato anche sul canale whatsapp in uso alla Guardia Costiera del lago di Garda, nel quale veniva reso noto il pericolo per le immersioni in quel tratto di lago per la presenza di una rete da pesca, si è contestualmente programmato un intervento congiunto tra Vigili del Fuoco e Guardia Costiera, teso ad individuare la rete e a rimuoverla dal fondale.
Nella fattispecie massima, come sempre, la sinergia tra il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia e la Guardia Costiera del Lago di Garda, che nella giornata di ieri hanno portato a termine l’operazione di rimozione.
Due le squadre dei sub dei Vigili del Fuoco di Milano intervenute e due i mezzi navali della Guardia Costiera operanti a supporto delle immersioni eseguite dai sommozzatori VVF.
Le operazioni, iniziate nella tarda mattinata di ieri – 3 maggio 2024 – si sono concluse dopo circa 3 ore, con l’individuazione da parte dei Sub dei VVF della rete e il recupero della stessa a bordo di uno dei mezzi navali della Guardia Costiera impiegati.
Sottoposta a sequestro amministrativo dai militari della Guardia Costiera, per violazione del Regolamento Regionale nr.5 della Regione Lombardia del 9 dicembre 2013, l’attrezzo da pesca in questione, ormai non più utilizzabile perché deteriorato per il lungo tempo di abbandono sul fondale, è stato recuperato e posto in apposito contenitore in attesa dell’autorizzazione amministrativa di avvio alla distruzione.
Proprio per le precarie condizioni di mantenimento dell’attrezzo da pesca recuperato, non sarà semplice riuscire a individuare tracce che possano far risalire agli “ignoti” utilizzatori della rete sequestrata dai Guardiacoste.