Elezioni europee: meno giovani e meno conservatori: la geografia delle intenzioni di voto per le prossime Europee (8-9 giugno) effettuata da SWG vede una leggera risalita del numero di quanti parteciperanno al voto. Oggi siamo al 57%, quasi un punto in più rispetto a cinque anni fa, e – però – ben 16 punti in meno rispetto alle elezioni di vent’anni fa. Sedici punti – inutile dirlo, ma non si sa mai – possono cambiare radicalmente il volto ed il colore della Commissione europea.

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Ad essere più interessati ad andare a votare sono i baby boomer di area liberal: la loro percentuale, come evidenzia questa grafica, viaggia fra il 66 ed il 73%. Per il centrodestra il problema, insomma, è motivare il proprio elettorato, cosa che può risultare una contraddizione rispetto alle campagne del passato fortemente critiche verso Bruxelles e spesso tendenzialmente favorevoli ad un’Italexit. L’area del non-voto è forte negli elettori che si dichiarano di destra e nella fascia 18-34 anni. Manca purtroppo uno spaccato basato su formazione e reddito per avere un quadro più preciso di questa fascia, comunque ampia, della nostra società.

Elezioni europee, fattore eco-ansia

Una risposta parziale può arrivare dall’interesse che le giovani generazioni pongono a tematiche, quali quelle ambientali, che non sono invece patrimonio delle generazioni più in là con gli anni, tendenzialmente più conservative (“A vent’anni se non sei rivoluzionario, non hai cuore; a sessanta se sei un rivoluzionario, non hai cervello” spiegava molto bene Napoleone III°): la postura che i singoli partiti adottano sulle tematiche ambientali sarà rilevante proprio per l’elettorato più giovane, quello che – incrociando le due tabelle – al momento non ritrova questi temi nell’offerta politica dei partiti italiani.

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Nonostante il tema vede crescere la preoccupazione nell’opinione pubblica italiana, come evidenzia questa tabella, in effetti il programma dei singoli partiti sulla conversione ecologia e la lotta al riscaldamento globale in Europa non è ancora esplicitato chiaramente. Vedremo nel prosieguo della campagna elettorale che sta entrando nel vivo.

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Elezioni europee, ecco le intenzioni di voto al maggio

Elezioni europee: veniamo alle intenzioni di voto, resta alta la percentuale di chi non vuole dichiararsi ancora apertamente – siamo al 37% -: nel Centrodestra la Lega torna al livello delle politiche 2022 (Camera) con un 8,8% che mette un po’ di luce col dato di Forza Italia che si stabilizza all’8,5%, il dato migliore da due anni a questa parte beneficiando anche dell’ingresso di Noi Moderati, uno zero virgola che comunque aiuta. La sommatoria del centrodestra vede quindi una coalizione al 43,9% contro un 43,1 del campo largo del centrosinistra (Pd, M5S, AVS e Santoro).

L’area macroniana (Renzi-Calenda-Bonino) è al 9,4% e potrebbe essere un dato assai importante nel futuro europarlamento dove Renaissance di Emmanuel Macron punta al ruolo di king maker del prossimo presidente della Commissione. Qui,più che i contare i voti si peseranno…