(di Gianni Schicchi) Ể arrivato il fatidico giorno dell’addio al lavoro, purtroppo, ma lo vive in tutta serenità e con un premio pubblico al traguardo, addirittura insperato. Luca Bissoli, storico contrabbassista dell’Orchestra Areniana, dopo 42 anni di ininterrotto servizio (autentico record, forse ineguagliato) ha suonato il suo ultimo concerto: sabato 18 maggio nel difficilissimo impegno richiesto dalla musica di Richard Strauss al Teatro Filarmonico.

Al termine del concerto il direttore Hansjϐrg Albrecht (ecco il premio) con raffinato e signorile acume è andato a “prelevarlo” fra i contrabbassi, abitualmente nelle posizioni estreme dell’orchestra, per presentarlo e affidarlo poi all’applauso del pubblico. Fra i vivi consensi ricevuti non sono mancati ovviamente i fiori e l’emozione palpabile di molti colleghi d’orchestra che poi lo hanno festeggiato in un bar di via Marconi con quell’entusiasmo rumoroso che si fa di solito ad una festa di laurea.

Luca Bissoli in molti lo ricorderanno per il gesto garbato, la signorilità del parlare, la compostezza e la competenza musicale, l’incessante disponibilità nei confronti dei compagni, tanto di dedicare loro una galleria fotografica di ritratti, oggi visibile nei corridoi del Teatro Filarmonico. 

Ecco la fotografia, un’altra importante attività del nostro Luca, che dalla sua ha pure quella di essere un serio propugnatore di importanti eventi musicali, non disdegnando anche di cercarsi il sostegno dello sponsor. Non dimenticheremo mai il ciclo dei sei Concerti Brandeburghesi, da lui organizzati in due riprese nella parrocchiale di Bonavicina e al paese natio, che tanto entusiasmo gettarono fra la gente comune corsa incuriosita ad ascoltarne le brillati esecuzioni.  

Musicista innato (come tutti i membri della famiglia) già a dieci anni Luca era in possesso di una buona abilità con la chitarra.

“Ma fin d’allora sognavo invece di suonare il violoncello – ci racconta col solito pacato sorriso – poi è arrivato stranamente il contrabbasso: ed è stato subito amore”

bissoli

Bissoli sabato 18 maggio nel difficilissimo impegno richiesto dalla musica di Richard Strauss al Teatro Filarmonico

Luca Bissoli dove è nato?          

“In “mezzo si campi”, in un piccolo paese della provincia (San Pietro in Morubio) e dopo i primi giorni di studio al Conservatorio mi ricordo benissimo il momento in cui camminando per la campagna pensavo: se un giorno suonassi nell’orchestra dell’Arena? Sarebbe fantastico!

Quindi?

“E successo davvero, più tardi.”

La carriera di Luca Bissoli è un “caso” abbastanza straordinario. Superando una ventina di concorrenti vinse l’esame per aggiudicarsi un posto di contrabbassista in Arena, quando non aveva ancora in tasca il diploma, concluso poi l’anno successivo.

Ora, che ricordi porta con sé?    

“Oltre alle emozioni che la musica sa dare, mi rimangono dentro le condivisioni umane. Ho ricevuto in dono, in questi veloci 42 anni, tante amicizie sincere e musicisti raffinati. Inoltre ho vissuto in questi tempi la grande crescita artistica dell’orchestra: questo mi rende orgoglioso. La nostra Verona deve essere fiera di questa ricchezza, non comune in una città di provincia. Ho già in tasca i biglietti per la prima in Arena del centounesimo festival. E sicuramente dai gradini, con una felice emozione, applaudirò. Magari dirò al pubblico vicino … anch’io ero là in buca!”