«Non lo dico io, ma i sondaggi. L’obiettivo è portare Forza Italia sopra il 10%». Questo, Flavio Tosi, coordinatore regionale di Forza Italia, deputato nazionale e candidato alle europee ha dichiarato sottolineando il trend positivo del partito. Ed ha osservato che «se consideriamo che alle regionali 2020 avevamo il 3,5% e alle politiche del 2022 avevamo il 6,5%, se superassimo il 10% significherebbe che Forza Italia, grazie alla guida di Antonio Tajani, sta portando una crescita costante sicura”.
Forza Italia è oggi il partito di riferimento per l’elettorato veneto “pacato, moderato, educato, deciso, preciso e competente”. Questo posizionamento distintivo è visto come un punto di forza che potrebbe tradursi in un significativo incremento di consensi alle prossime elezioni europee.
Un test importante. Soprattutto in vista delle prossime regionali. «Tajani ha dichiarato che Forza Italia vorrebbe esprimere il prossimo governatore del Veneto”, ha sottolineato Tosi. “Queste europee contano anche in quel senso. Saranno la cartina di tornasole per la prossima trattativa fra Tajani, Meloni e Salvini per decidere chi candidare alla presidenza del Veneto”.
Le parole di Tosi delineano una strategia chiara per Forza Italia: rafforzare la propria posizione elettorale in Veneto alle europee per poi poter chiedere la presidenza. La partita è aperta e il risultato delle europee potrebbe avere un impatto significativo sulle alleanze e sulle candidature future nel panorama politico veneto.
Il fatto nuovo, non tanto per Forza Italia, ma per la politica veronese è il ritorno di Aldo Brancher che, assieme al Alberto Bozza, consigliere regionale e Claudio Melotti, segretario provinciale, è i pervenuto alla conferenza stampa di presentazione della candidatura di Tosi.
Aldo Brancher, veronese d’adozione – da molti anni vive a Bardolino -, amico di Berlusconi, è sempre stato uno dei leader nazionali di Forza Italia. La sua presenza, oltre a dare un importante segnale di continuità, è una conferma del rapporto che lo lega a Tosi fin dal 2002, quando proprio a casa sua venne decisa assieme al cavaliere la sua candidatura a sindaco di Verona.