La Capogruppo di Fare! in Consiglio Comunale interviene in merito alla ricerca dell’Università di Verona sul limite delle presenze turistiche in città.

«E’ incredibile lo spirito illiberale e retrogrado di un’Amministrazione Comunale che – invece di premiare e incentivare la crescita economica della città che amministra – commissiona studi per limitare il numero dei turisti a Verona. Sarebbe l’ora di iniziare a vedere i visitatori come un’opportunità e non come un fastidio e magari spingere verso una migliore qualità di turismo; alberghi, negozi, ristoranti, bar, ma la vita stessa del nostro centro storico, beneficiano della presenza di persone che animano Verona.

Esiste un problema di bassa residenzialità del centro rispetto alla presenza dei turisti? Per incentivare gli abitanti a risiedere in centro un’Amministrazione seria non dovrebbe pensare a limitare le locazioni brevi, bensì intervenire con sgravi fiscali, agevolazioni e garanzie per tutelare chi affitta per lunghi periodi, anche per andare incontro alle nuove esigenze abitative e a tutela dei residenti.

Inoltre, per alzare la qualità del turismo a Verona, che non ritengo abbia oggi problemi di overtourism, ma piuttosto di permanenza troppo breve in città, bisognerebbe attivare misure e adottare iniziative volte a incrementare il numero di pernottamenti consecutivi. Tutto questo non può essere evidentemente frutto di provvedimenti spot, bensì di interventi strutturali che nascano da un tavolo di confronto vero che coinvolga tutte le categorie e gli attori del settore, dagli albergatori, alle associazioni di locazioni brevi, ai commercianti, ai residenti.

Sarebbe sgradevole e dannoso scoprire – conclude Patrizia Bisinella – che, come per l’aumento della tassa di soggiorno, il Comune assume decisioni senza nessun tipo di condivisione e si limita poi semplicemente a comunicarle”.