La azioni di Salvini saranno anche in ribasso, ma la mossa di candidare ‘il generale’ ha salvato la Lega da un flop elettorale. 500 mila voti di preferenza su un totale di 2 milioni significano che un quarto dei consensi si chiamano Roberto Vannacci. Senza quel mezzo milione di voti la Lega sarebbe sprofondata ad un milione e mezzo di voti, passando dal 9 al 6,5% e facendosi distaccare da Forza Italia.
Salvini di errori ne ha fatti, a cominciare da quello di essere andato al governo con i grillini. Ma non si può non ammettere che stavolta invece, candidando il generale, l’ha azzeccata in pieno. E con una sola mossa s’è accaparrato mezzo milione di voti di destra che sarebbero andati alla Meloni, facendole superare la soglia del 30%.
Vannacci sposta a destra l’asse della Lega
Senza contare che i 500 mila voti a Vannacci hanno anche un chiaro significato politico che sposta ulteriormente a destra l’asse del partito. Bisognerà allora vedere che ripercussioni interne ci saranno, visto che fra i leghisti c’è una componente non trascurabile, quella localista vicino a Zaia, che non si riconosce in questa linea e che preferirebbe una posizione più centrista.
Vannacci e il prossimo congresso della Lega
Dopo le europee ci sarà il congresso, occasione per un confronto fra queste due linee politiche in cui s’innesterà anche la questione della mancata concessione del 4° mandato al presidente del Veneto. C’è infatti ancora chi non si rassegna. Come il segretario regionale del Veneto Alberto Stefani che commentando i risultati ha detto, a botta calda, di non aver ancora rinunciato a pensare che Zaia possa essere il candidato presiedente del centrodestra alle prossime regionali.