(di Bulldog) Fa molto discutere il dato sull’astensionismo alle ultime elezioni europee: appena il 49,66% degli aventi diritto come media nazionale, 43,73% al Sud, 37,31% nelle isole. Il dato è vergognoso ed è sbagliato dare la colpa esclusivamente alla politica o all’Europa. E’ vero che negli ultimi vent’anni l’affluenza è passata dal 71,7% del 2004 al 57,22 del 2014 per finire, miseramente, al 49,66 attuale, ma a mio avviso c’è qualcosa di più. Ed è il modo di intendere la cosa pubblica per noi Italiani.
Va detto che c’è un tasso fisiologico di astensionismo che non va demonizzato ed è legato, per una larga parte, all’invecchiamento della società italiana: abbiamo 14,3 milioni di cittadini over-65, un italiano su quattro è anziano/vecchio. Possiamo dire che gli acciacchi, la fatica dell’età, la consapevolezza di aver già dato tanto a questa Repubblica tiene queste persone legittimamente a casa? Certo, molti di loro vanno ancora a votare e si interessano alla vita pubblica, ma se piove o tira vento, o batte una canicola da infarto, pretendere che corrano ai seggi è follia.
Resta un 30% di elettorato che invece non va di proposito ai seggi per mille ragioni. Fatta la tara di quelle legittime, giustificate, restano alla fine quelli che davvero non sono interessati al voto. Tutta sbagliata la proposta dei partiti? tutta sbagliata la politica europea?
Non mi pare. Mai come quest’anno la politica ha presentato buoni candidati. Anche quelli che meno ci piacciono rispondono in realtà ad un elettorato che invece crede in loro e negli ideali che professano in maniera anche militante (e, non a caso, questi candidati sono tutti passati). Il dato SWG che abbiamo pubblicato ieri per primi a livello nazionale dimostra che l’astensionismo punisce i partiti che sono più “molli” nel presentarsi agli elettori, più “fumosi”, più “generalisti”. Ma in buona sostanza la politica ha fatto la sua parte, selezionando bene, e offrendo due idee chiare del futuro dell’Europa.
Che potrà piacere o no, a volte che avrà politiche bizzarre o totalmente errate, ma che in questi anni ha funzionato bene, prova ne è il più lungo periodo di pace, libertà e prosperità economica del continente negli ultimi 2mila anni.
Quindi? quindi c’è una parte di elettorato che non pensa alla cosa pubblica; non è interessata se Giorgia Meloni o Elly Schlein hanno delle proposte per il Paese; vede la Repubblica soltanto come quella grassa cornucopia senza fondo dove attingere quando non trova un lavoro, quando tiene famiglia, quando il figlio non deve fare il militare o deve trovare un posto alle Poste. Vuole Remuccio Gaspari (e più recentemente Giggino Di Maio o Giuseppe Conte) non un Presidente del Consiglio o della Commissione Europea. Vuole un bancomat ed è interessata soltanto a quello.
Buona parte della nuova astensione è tutta qui. Il bancomat di Bruxelles è troppo lontano, quindi mi risparmio la fatica di andare sino al seggio. E’ molto triste, ma dobbiamo anche smettere di flagellarci per mali che la cosa pubblica non ha. E iniziare ad usare lo Stato sociale con giustizia e, soprattutto, rigore.