(di Bulldog) Di tempo alle prossime Amministrative nel Comune di Verona ce n’è quanto si vuole, ma se il buongiorno si vede dal mattino (cioè a 24/48 ore dal voto delle europee) si può dire che la tempesta notturna delle ultime amministrative scaligere ha lasciato il segno. E tanti veleni da smaltire.

Così un vincitore ad oggi c’è già. Ed è il nostro buon, bravo, sindaco Damiano Tommasi che senza molto fare – nulla in questa campagna elettorale -, presenziando però sempre nei momenti che contano per le photo opportunity, incassa un successo indiretto assai utile per le consultazioni future.

Il perchè è presto detto: il centrodestra unito a Verona città ha portato a casa 53mila voti, 3mila in più del “campo largo” che ha portato Tommasi a vincere su Federico Sboarina. Ma il centrodestra unito non è, anzi. Forza Italia, pardon Flavio Tosi, ha subito detto a urne ancora calde che il suo partito è quello che cresce di più nella coalizione rivendicando, di conseguenza, un ruolo quasi da primus inter pares per le future designazioni. Insomma, se il centrodestra vuole allargarsi ancora di più deve pescare nei centristi che oggi stanno sotto le cottole di don Damiano e quindi serve lui.

Elezioni europee 2024
Elezioni europee 2024

Fratelli d’Italia, che dei 53mila voti ne ha raggranellati 32mila mal contati, ribatte, anzi, fa ribattere, dal suo alleato di ferro. Così Verona Domani sottolinea come la vittoria forzista ricordi tanto i commenti post elettorali della Prima Repubblica dove tutti vincevano, bastava muovere la classifica di uno zero virgola. Forza Italia quindi replica al popolo di Matteo Gasparato: ma voi chi siete per parlare? facendo finta di scordare che dell’area tosiana tanto Gasparato che Stefano Casali (che di Tosi era il vicesindaco) erano parte integrante.

La Lega a denti stretti ricorda che non apprezza la campagna acquisti di Tosi fra i suoi ex e non siamo ancora arrivati a parlare dei posti che si apriranno in Regione (usciranno Daniele Polato ed Elena Donazzan, al posto di Polato il primo dei non eletti cioè Casali, ma al posto della seconda, chi?) e della lotta nella maggioranza di Palazzo Balbi per essere pronti alla prossima campagna elettorale del 2025 dove nulla è certo: dalla data di svolgimento alle coalizioni che si formeranno. Con una sola certezza: il centrosinistra per la prima volta avrà un candidato forte con un grande editore, di territorio, alle sua spalle.

Quante ore sono passate da domenica sera? Gli elettori del centrodestra possono mettersi il cuore in pace: il Vietnam elettorale è iniziato e durerà un bel po’ di mesi e forse non smetterà mai. Servirebbe una figura “federativa” e non “divisiva” che ancora non c’è. Per questo don Damiano Tommasi può dormire sonni tranquilli. Gli basta star fermo ed assistere al cupio dissolvi dei suoi avversari. Se poi imbroccherà Europei e stadio nuovo, chi mai potrà fermarlo?