Anche in Veneto le banche hanno sempre meno agenzie sul territorio. Nei primi 3 mesi del 2024, denuncia la Cisl, hanno chiuso altri 13 sportelli bancari e 106 comuni non hanno più una filiale bancaria. Così 172 mila cittadini, 21mila in più in un solo anno e 11.400 imprese, 1.300 in più rimangono scoperti da un servizio necessario. I dati sono della Banca d’Italia e sono stati comunicati durante un convegno del sindacato First e Slp Cisl Veneto, tenuto a Belluno.

Le banche stanno chiudendo le agenzie sul territorio

Nella regione è in corso una desertificazione bancaria che interessa 106 comuni su un totale di 563. All’origine l’informatizzazione dei rapporti banca/cliente che ha prodotto la razionalizzazione dei servizi di prossimità, in primis gli uffici postali, con orari di apertura ridotti e carenza di personale. Dal convegno è emerso che la disintermediazione dei servizi porta con sé il rischio di esclusione sociale, in particolare delle fasce deboli della popolazione e delle zone periferiche.

Il web non può sostituire le banche

Anche se il web sta modificando radicalmente i rapporti anche nel settore bancario è impensabile che sul territorio non ci siano più le banche e che tutto deva passare per il computer. E’ allora necessario ripensare una nuova prossimità di servizi e di relazioni, per tutelare le persone fragili e rafforzare il presidio del territorio, rendendolo più attrattivo. 


Elena Donazzan, assessore veneto al Lavoro, neoeletta europarlamentare intervenuta al convegno dal titolo “Desertificazione o prossimità?” ha osservato: 

“La questione degli sportelli bancari l’assessore è anche culturale : dobbiamo tutelare le fasce più fragili come le tante persone anziane che non sono certo abituate a pagare con il telefonino ma hanno la necessità di avere un rapporto interpersonale con l’operatore allo sportello”, ha aggiunto Donazzan .

Le banche stanno chiudendo le agenzie sul territorio

“C’è sicuramente l’obbiettivo della digitalizzazione ma, se questo può essere per alcune fasce della popolazione una facilitazione, per altre è un ostacolo sociale e noi dobbiamo continuare a puntare al miglioramento della qualità della vita, mantenendo i territori vitali e accoglienti. Mantenere attivi i servizi genera economia, benessere, crescita, in un processo virtuoso che va sostenuto con gli strumenti a disposizione anche a livello europeo”.