La Cardiologia di Borgo Trento resta la “grande famiglia” di Michele Pighi, il cardiologo tragicamente scomparso il 30 settembre 2022 in un incidente a soli 39 anni. Oggi, nel giorno del suo compleanno, il papà Daniele è venuto in reparto per ricordare il figlio insieme ai colleghi e studenti che erano la sua seconda famiglia.

i colleghi di Michele insieme al padre quarto da sinistra

La memoria di Michele è tenuta alta con molto impegno da parte del primario dell’Unità operativa, prof. Flavio Ribichini, e da tutto il personale della Cardiologia. L’ultima in ordine di tempo è la recente istituzione internazionale di una borsa di studio dedicata a “Michele Pighi”, in aggiunta a quella locale che premia gli specializzandi della Scuola di cardiologia dell’Università di Verona, diretta da Ribichini e giunta già alla sua seconda edizione. L’obiettivo di queste raccolte fondi da destinare alla formazione di giovani cardiologi non è solo prettamente didattico, ma anche di replicare l’esempio di impegno nello studio e di servizio ai pazienti che hanno caratterizzato la figura di Michele Pighi, professore associato dell’Università di Verona.

La prima edizione del “Michele Pighi Young Investigator Award” è stata consegnata a Parigi, durante l’ultima edizione dell’EuroPCR, congresso internazionale di riferimento per la medicina interventistica cardiovascolare. Il vincitore è Ryota Kakizaki, dottorando di ricerca giapponese dell’università di Berna, con un lavoro selezionato tra i 279 presentati dai partecipanti.

Il prof. Ribichini ha dichiarato: “Questo premio vuole essere un’occasione per il futuro di medici che si siano distinti per l’eccellenza e la potenzialità dei loro studi. Vogliamo condividere il ricordo di Michele con la comunità cardiologica internazionale. Questo premio consentirà alle giovani cardiologhe e cardiologi di mettere in gioco le loro capacità e far fruttare gli studi fatti. Grazie alla borsa di studio, Ryota Kakizaki, che si è aggiudicato il premio con la tesi ‘Frequency and rate of clinically silent plaque ruptures in non-infarct related coronary arteries’, avrà l’opportunità di lavorare in una delle migliori strutture ospedaliere d’Europa”.