Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha accolto la richiesta della Lega Anti Vivisezione (LAV) di sospendere immediatamente la sperimentazione su 2000 cani Beagle condotti dalla multinazionale farmaceutica Aptuit. Questa decisione rappresenta una vittoria senza precedenti per la LAV, che ha così battuto il Ministero della Salute e il Consiglio Superiore di Sanità, i quali avevano ritenuto gli esperimenti in regola.

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La sentenza del TAR prevede la sospensione delle autorizzazioni per sei mesi, fino al pronunciamento di merito previsto per il 16 dicembre. Durante questo periodo, Aptuit, con sede a Verona, non potrà continuare gli esperimenti che LAV ha denunciato come “atroci”.

Nella sentenza, il TAR ha evidenziato gravi illegittimità all’interno dello stabulario di Aptuit, in particolare per quanto riguarda le modalità di detenzione dei cani, la qualificazione del dolore, la classificazione delle procedure e la pratica del riutilizzo degli animali. Il TAR ha sottolineato la necessità di assicurare il benessere degli animali, come previsto dall’articolo 9 della Costituzione italiana e dall’articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

Le dichiarazioni della LAV

Valeria Albanese, responsabile dell’area ricerca senza animali di LAV, ha dichiarato: “Un traguardo mai raggiunto prima d’ora contro la vivisezione in Italia. Un risultato eccezionale che ha visto LAV, i suoi esperti e i suoi legali lavorare per anni al fine di svelare le irregolarità di quanto succede tra le mura di Aptuit”.

La LAV aveva portato alla luce queste irregolarità attraverso una serie di denunce che avevano innescato un’indagine della Procura di Verona, culminata nel sequestro degli animali. LAV aveva chiesto la sospensione delle autorizzazioni per interrompere definitivamente gli esperimenti sui cani e liberare gli animali ancora rinchiusi. Il TAR ha accolto questa richiesta, decretando una sospensione temporanea ma significativa.

Il 18 aprile scorso, LAV aveva annunciato il più grande sequestro di animali da un laboratorio di sperimentazione in Italia, con 51 animali, tra cui cani Beagle, macachi e scimmie marmoset, salvati da Aptuit. Di questi, 25 sono stati affidati a LAV e sono ora al sicuro. Dal 2021, LAV ha monitorato attentamente le attività di Aptuit, iniziando con una segnalazione dell’arrivo di cuccioli di Beagle dalla Francia destinati all’azienda. Grazie alle documentazioni ottenute, LAV ha scoperto che Aptuit conduceva esperimenti estremamente invasivi in condizioni che non rispondevano nemmeno ai requisiti minimi imposti dalla legge.

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“Il Ministero della Salute in diverse occasioni ci ha negato l’acquisizione dei documenti richiesti o ce li ha forniti solo in parte, avallando pretesti di difesa del diritto alla riservatezza dell’Azienda. Non ci siamo fermati davanti a questi rifiuti e, in nome del principio di trasparenza, abbiamo ottenuto l’accesso ai dati dopo sei ricorsi e sei vittorie al TAR” ha spiegato Valeria Albanese.

Le ispezioni dei carabinieri e dei veterinari, successive alle rivelazioni della LAV, hanno portato la Procura di Verona a sequestrare gli animali, aprire indagini a carico dei dirigenti di Aptuit e valutare un giudizio per reati di maltrattamento e uccisione di animali.

Questa sospensione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la vivisezione e nella tutela dei diritti degli animali in Italia. La LAV continua a lavorare affinché queste pratiche crudeli vengano definitivamente abolite e gli animali possano vivere liberi da sofferenze inutili e ingiustificate.

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