(di Sebastiano Saglimbeni) Di un libro da dove emergono la fede cristiana, la rassegnazione, la saggezza, i sogni e la crisi di questo nostro tempo. Ci riferiamo a quello scritto di recente dall’emerito insegnante di Materie letterarie Franco Casati. Trattasi di una silloge di 16 corpose prose, pensate e meditate dall’autore che rispetto al tempo del romanzo “Fragili i colori della vita” del 2010, si rivela mutatus ab illo, intimo, ripiegato, ma con l’incrollabile volontà di partecipare scritture. Titolo della silloge “Il sogno di un credente e altri racconti” divulgata da Scripta editori. In prima pagina di copertina la riproduzione di una tela del professore e pittore Francesco Giostrelli.
La prima prosa, un lungo racconto, dalla narrazione non caustica, contemplante una vicenda di amarezze e di cadute durate un po’ a lungo e lenite dall’insorgere della fede cristiana. Prose delle eterne sofferenze umane. Nel raffinato volumetto sono state descritte con un lessico agile che coinvolge invero il lettore.
Un esempio le pagine “Arte e cultura” e le pagine “Libertà”. Nelle prime, l’arte e la cultura vogliono esprimere certa elevazione e vita vera, nelle seconde, il valore della libertà che agogna un’immagine muliebre, come tante e tante, con la loro forza e la loro virtù e che per tanto tanto tempo si vollero in cattività casalinga votate al lavoro. Nelle prose dai tratti paesaggistici, pure si intravede un genere di lirismo armonioso come nelle altre antecedenti sei opere dello scrittore.
Infine, quest’opera “Il sogno di un credente e altri racconti” comunica come una elevazione dello scrittore.