Dal 21 al 27 luglio si tiene a Madrid il 20° Congresso Internazionale di Botanica. Con l’occasione a circa 200 piante verrà cambiato il nome perché “razzista”. Lo riferisco il londinese Times citando una risoluzione votata a maggioranza dai botanici di tutto il mondo che hanno deciso di ribattezzare con nomi politicamente corretti circa 200 fra piante, alghe e funghi.

Le piante razziste

Un esempio? Delle piante africane come l’Erythrina caffra o la Protea caffra o Ia Dovyalis caffra sono considerate razziste perchè contengono l’attributo ‘caffra’, un termine dispregiativo per indicare gli abitanti dell’Africa Australe, ‘cafres’ in francese, usato durante imperioso dell’apartheid. I botanici della Nelson Mandela University, in Sudafrica, hanno quindi suggerito di ri-battezzarle ’Erythrina affra, Protea affra e Dovyalis affra, facendo cadere la lettera ‘c’ e riportandole nei limiti del politicamente corretto.

Ora, a voler ben vedere, caffra viene dall’arabo kafir o kouffar, che significa ‘infedele’. Il cognome Cuffaro, diffuso in Sicilia, altro non è che l’italianizzazione questa parola che gli arabi, durante la loro dominazione sull’isola, affibbiavano a che era infedele, cioè non musulmano. I bianchi non c’entrano. La stessa cosa facevano con i ‘neri’ quando gli schiavisti arabi poi catturavano per venderli agli europei.

Lo stesso vale per  la parola cafrine, femminile di cafre, sia usato dai francesi neri o meticci, soprattutto a La Réunion, per designare una bella ragazza.
Se andiamo a ben vedere in tutte le lingue e in ogni campo si troverà sempre qualche parola da cambiare per allinearsi al politicamente corretto, come nero al posto di negro, come si è sempre detto senza nessun retro-pensiero razzista.

200 piante sono ‘razziste’. Bisogna ribattezzarle


Prima o poi, tanto per non andare lontano e restare a Verona, salterà fuori qualcuno che vorrà cambiare nome anche a Nigrizia, la fondazione dei missionari Comboniani, dei quali tutto si può dire, meno che siano dei pericolosi razzisti! Dovranno chiamarla Nerizia?
La smania di compiacere il mainstream dilaga. Ma alla fine morirà annegata nel ridicolo.