Una situazione insostenibile e massacrante in termini di turni di lavoro ha portato Fp Cgil e Nursing Up a segnalare all’Ispettorato del Lavoro l’organizzazione del lavoro in Medicina d’Urgenza del Policlinico di Borgo Roma, dichiarando lo stato di agitazione.

“La situazione è peggiorata con l’attuazione del piano ferie, ma già da oltre sei mesi si protrae una grave carenza di organico, complicata da limitazioni fisiche, mobilità interne, aspettative e maternità non gestite adeguatamente dalla parte datoriale. Questo ha comportato turni di lavoro con 6/7 notti al mese e solo due giorni di riposo, turni ininterrotti di 14 giorni consecutivi, quando la normativa ne prevede un massimo di 12 seguiti da due giorni di riposo consecutivi, e il mancato rispetto delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro”, spiegano Antonio De Pasquale, segretario generale Fp Cgil Verona e Guerrino Silvestrini, responsabile Regione Veneto di Nursing Up Verona.

“Di tali criticità è perfettamente consapevole anche la Direzione Professioni Sanitarie dell’Azienda Ospedaliera, che da metà luglio ha disposto la chiusura di 4 degli 8 posti letto ad alta intensità per ‘recuperare’ 5 infermieri da assegnare ai posti letto a bassa intensità. Tuttavia, inspiegabilmente, senza assegnazione di nuovo personale, è stata ventilata l’ipotesi di ripristinare i posti letto sospesi dal 22 luglio. Questo è inaccettabile, poiché espone i professionisti sanitari, già in burnout, a rischi professionali e rende impossibile conciliare vita lavorativa e privata. È necessario procedere con nuove assunzioni, come abbiamo già chiesto alla Regione Veneto”, sottolineano i sindacalisti.

Il reparto conta in totale 30 posti letto, con un organico di 25 infermieri e 11 operatori socio sanitari. Prima dell’inizio della stagione estiva sono state concesse diverse mobilità infermieristiche interne senza rimpiazzo, e vi sono numerose aspettative a lungo termine ancora formalmente assegnate al reparto. L’organico degli operatori socio sanitari non è mai stato adeguato dopo tre uscite per gravidanza.

“Oltre a rendere impraticabili i turni di luglio, tale situazione porta a un sistematico demansionamento del personale infermieristico, costretto a svolgere compiti non di competenza infermieristica, normalmente affidati agli operatori socio sanitari, influendo negativamente sull’attività clinico-assistenziale diretta al paziente”, aggiungono De Pasquale e Silvestrini.

“Questa situazione deve finire”, concludono i sindacalisti. “L’Azienda deve assicurare le risorse necessarie per mantenere i livelli di organico e servizio, garantendo ai lavoratori i turni di riposo previsti dalla legge. Tutto ciò sta compromettendo la qualità dell’assistenza erogata, sia nelle sezioni di medicina a bassa intensità che nel contesto delicato dell’alta intensità di cura. Per queste ragioni, le OO.SS. proclamano lo stato di agitazione a tutela del personale, sottoposto a stress con tutte le conseguenze connesse”.