Lo chiamano ‘turismo sanitario’. Non né propriamente un viaggio di piacere quello che sostengono moltissimi cittadini del Sud per venirsi a curare dalle nostre parti. Sono più di mille chilometri la distanza che separa Verona da Roccella Jonica, provincia di Reggio Calabria. Son quelli che s’è dovuta fare più di qualche volta la signora Elisa Scali, insegnate di 60 anni, malata di un tumore al pancreas. A Catanzaro le avevano detto che uno dei centri più avanzati per la sua malattia era a Verona. Così lei è venuta a farsi curare dai chirurghi del pancreas e dagli oncologi della nostra Azienda Ospedaliera Universitaria.
Purtroppo non c’è stato niente da fare. Il decorso del tumore è stato rapidissimo e la signora è morta. Ma l’impegno dei sanitari veronesi e lo spirito di collaborazione con quelli di Catanzaro, per evitare alla signora spostamenti e permetterle di restare vicino a casa, è stato talmente apprezzato che la comunità di Roccella Ionica ha pensato di creare una borsa di studio in suo nome per la ricerca contro il tumore al pancreas. Il contributo di 30.000 euro raccolto “Per Elisa”, che viene oggi donato alla Fondazione Italiana per la ricerca sulle Malattie del Pancreas https://fimpancreas.org verrà utilizzato per supportare con una Borsa di Studio un giovane ricercatore.
La signora Elisa era una professoressa che amava la scuola come un luogo in cui imparare e trasmettere il rigore del pensiero critico e la passione per il sapere, incoraggiando lo stile della collegialità in nome dell’ideale di una formazione umana della persona. Per questo i suoi concittadini hanno deciso di istituire questa borsa di studio a lei intitolata per la ricerca genomica. Il ricercatore lavorerà ad un progetto che riguarda la sistematizzazione dei dati di genomica di oltre 1000 pazienti affetti da tumore del pancreas, alla ricerca di nuovi biomarcatori e nuovi bersagli e strategie terapeutiche. FIMP è impegnata da anni nel tentativo di utilizzare informazioni sul genoma del tumore di ogni singolo paziente con neoplasia del pancreas per prevedere il comportamento della malattia ed identificare il trattamento migliore.
La borsa di studio intitolata ad Elisa
La borsa intitolata al ricordo di Elisa sarà bandita a breve ed è intenzione di FIMP e del nostro Ateneo veronese celebrarne l’assegnazione al vincitore della selezione, nel contesto della Giornata Mondiale del Tumore del Pancreas, che si terrà in novembre.
Il direttore generale Callisto Bravi: “In questo caso possiamo dire che la morte genera la vita”.
Maria Novella Luciani, dirigente ministero della Salute e amica della paziente: “Non c’è buona assistenza se non c’è buona ricerca. Elisa ha avuto solo un attimo di smarrimento iniziale, quando non sapeva cosa fare. Poi le ho indicato l’ospedale di Verona e da lì sono partiti dieci mesi di vita vissuta intensamente. Nessuno di noi può sconfiggere la morte perché fa parte della vita, ognuno di noi però deve poter contare su una presa in carico di qualità, su diagnosi sempre più precoci e la ricerca ci permetterà di arrivare sempre più veloci”.
Roberto Salvia Direttore UOC Chirurgia del pancreas: “Il 70/80% dei nostri pazienti vengono da fuori regione. La chirurgia non sempre può intervenire, come è stato purtroppo per Elisa. Il ricercatore che lavorerà in questo ambito ha sicuramente un ruolo anche per noi per selezionare meglio i pazienti da portare in sala operatoria. Dal punto di vista tecnico siamo veramente in grado di fare interventi molto estesi ma al momento disponiamo solo dello strumento radiologico, conoscere la biologia del tumore sarebbe importante anche per il nostro intervento. Anche noi usiamo molto i robot che ci consentono di fare una chirurgia più gentile, meno invasiva sull’anatomia del paziente. Speriamo quindi di essere efficaci da entrambi i punti di vista: essere coraggiosi ma allo stesso tempo gentili con i nostri pazienti”.