Ve lo sareste mai aspettato di trovare la neve in fondo al mare? No. Impossibile. E’ una di quelle cose che non sono contemplate. Nè dalla natura né dalla ragione. Un’immagine assurda, ma che esprime perfettamente il senso del libro di Matteo Bussola, scrittore veronese, che porta proprio come titolo “La neve in fondo al mare”, edizioni Einaudi.
Tema centrale dell’agile narrazione, divisa in brevi capitoli come se fossero le scene di un film, sono i figli nella fase più difficile della loro crescita: l’adolescenza.
Con tutte le difficoltà e le fragilità di questo periodo. Difficoltà comuni a tutti i ragazzi. Esperienza comune alla generalità o quasi delle famiglie. E che nel racconto di Bussola sconfinano nella patologia, dai disturbi alimentari all’autolesionismo, dalle dipendenze al tentato suicidio. La causa è stata per molto tempo oscura, ma che oggi, grazie al lavoro sinergico dei medici e degli psicologi, sappiamo che trovano origine nel rapporto genitori-figlio.
La narrazione che il protagonista fa del percorso terapeutico del figlio e di altri adolescenti, la descrizione dei loro comportamenti e della sofferenza che avvolge tutte le persone coinvolte, fa emergere la comprensione di un’evidenza più generale: di come il mestiere più difficile sia quello del genitore.
Quando il genitore che trova la neve infondo al mare
Nel ripercorre le vicende personali descritte nel racconto, l’autore coglie l’occasione per evidenziare come sia comune ai padri e alle madri l’errore di proiettare sui figli le proprie speranze e aspirazioni, dimenticando che sono delle persone altre da noi. I figli adolescenti lo percepiscono e ciò è in loro motivo di sofferenza per la consapevolezza di non essere quello che mamma o papà vorrebbero. Ma nei casi più gravi questa percezione può generare un vero e proprio disagio con ripercussioni, anche gravi, sul comportamento e sulla salute.
Presi dalle mille preoccupazioni quotidiane, nell’arco degli anni che va dall’infanzia alla maturità, s’accorgono improvvisamente di non conoscere la loro figlia o il loro figlio. Di avere di fronte una persona completamente diversa da quella che avevano pensato o sperato. Magari con dei problemi, con una tristezza, con una sofferenza che neanche mai avresti potuto immaginare di trovare in loro. Come trovare la neve in fondo al mare.