West Nile, l’arbovirus che causa la febbre del Nilo occidentale, ha fatto la sua prima vittima del 2024 in Veneto. La 2^ nel Nordest. E’ un uomo anziano, 86, residente a Schiavonia, nella bassa padovana, la zona della regione dove negli ultimi anno ci sono stati più casi di questa malattia trasmessa dalle zanzare.
La metà dei casi che si sono manifestati in Italia ed un quarto di quelli avvenuti in Europa si sono verificati in provincia di Padova, ma l’anno scorso ci sono stati dei casi anche a Peschiera. Sono ormai diversi anni che il virus di West Nile circola in Veneto e di altre regioni del nord Italia.
West Nile. Un’altra insidia dell’estate
Sempre d’estate, in quanto è trasmesso dalle zanzare, ma non si trasmette da persona a persona. L’infezione è spesso asintomatica: in 1 caso su 5 ci possono essere manifestazioni come febbre, mal di testa, dolori articolari, eritemi cutanei e, raramente (1 caso su 150) possono verificarsi quadri severi, con il coinvolgimento del sistema nervoso (ad esempio meningite ed encefalite).
Nessun allarme quindi, ma comportamenti prudenti sì. Nel caso si dovesse avere della febbre durante l’estate è sempre bene non sottovalutare questo sintomo, specie se si è stati punti da una zanzara. L’evento è raro, ma se la febbre comincia ad essere alta e accompagnata da sintomi più gravi e anomali è meglio rivolgersi subito ad un medico.
Per la prevenzione valgono le solite raccomandazioni contro la puntura degli insetti. Indossare abiti che coprano la maggior parte del corpo, proteggere le parti scoperte con spray repellenti per le zanzare, mettere le zanzariere alle finestre.