Bertucco e Tommasi sono divisi dall’urbanistica e non si trova una soluzione. Il sindaco ha chiesto ai suoi assessori di firmare un “codice di condotta” per mantenere le crisi della maggioranza all’interno di Palazzo Barbieri senza troppa pubblicità. Un boccone troppo ghiotto per Flavio Tosi che commenta: «Come diceva Ennio Flaiano: la situazione è grave, ma non seria. Tommasi ha spaccato la sua maggioranza e ha rotto con il suo assessore simbolo, Bertucco, su un tema dirimente per il futuro della città, cioè l’urbanistica. Eppure il Sindaco pensa di risolvere la crisi facendo firmare un codice di condotta interno che colliderebbe con le basilari regole di democrazia e trasparenza. Come se il Comune fosse cosa privata di Tommasi o di Bertucco. Gravissimo, eppure tutto passa in sordina”.
Tosi si riferisce al “regolamento” che Tommasi vorrebbe far firmare ad assessori e consiglieri di maggioranza: “Documento che ha tutta l’aria di essere illegittimo, anti-democratico, nonché moralmente e giuridicamente inaccettabile – dice Tosi – Tommasi lo tiene segreto, ma da quanto trapela confliggerebbe con il diritto alla libertà di voto, sancito dalla Costituzione e dallo Statuto del Comune, di cui godono tutti i membri delle assemblee democratiche, dal parlamentare al consigliere comunale. Il vincolo di mandato è infatti vietato proprio per salvaguardare la democrazia.
E invece Tommasi pare che voglia far firmare un regolamento interno per blindare il voto della sua maggioranza. Inconcepibile. Non è così? E allora perché tenerlo segreto? Tommasi renda pubblico quel documento. La crisi tra il Sindaco Tommasi da una parte e l’assessore Bertucco e la consigliera Cugini dall’altra non è un fatto privato a cui casomai si può porre rimedio con un accordo segreto e privato. L’amministrazione di un Comune non è cosa loro, ma cosa pubblica che riguarda tutti i cittadini”.