Novanta pecore del Camerun sono state finalmente salvate da condizioni di vita disumane in un casolare nel Veronese. Gli animali vivevano ammassati tra gli escrementi, al buio, con porte e imposte chiuse, mentre i cadaveri venivano bruciati nel cortile. Il proprietario dell’immobile, noto alle autorità locali da oltre 20 anni, viveva con gli animali in queste terribili condizioni.

La scorsa settimana, un’operazione coordinata dal Maresciallo Architravo, comandante della stazione dei Carabinieri, con la collaborazione dei militari della stazione di Pastrengo, ha portato al sequestro degli animali. Il successo dell’operazione è stato reso possibile grazie anche all’intervento del Nucleo Carabinieri Forestali di Costermano sul Garda, dei Vigili del Fuoco, dei veterinari e degli ispettori dell’Azienda ULSS 9, della Polizia locale e del personale socio-sanitario, che hanno assicurato cure adeguate anche al proprietario, trasportato in Pronto soccorso per accertamenti.

“Tutte le pecore, in custodia al comune e sotto la tutela di LAV, sono ora in stallo in un luogo sicuro, dove stanno ricevendo cibo e acqua fresca e stanno assaporando le loro prime ore di libertà: una situazione a cui non sono abituate e che le sta stressando molto” ha dichiarato Lorenza Zanaboni, Responsabile della Sede Territoriale LAV di Verona. Zanaboni ha spiegato che il processo di recupero sarà graduale, con l’obiettivo di stabilizzare gli animali e fornire eventuali cure veterinarie necessarie. LAV sta anche cercando una sistemazione definitiva per garantire una vita dignitosa alle pecore.

Negli ultimi 20 anni, oltre 25 tentativi di accesso all’abitazione per verificare le condizioni degli animali sono falliti. La mancanza di igiene e la presenza di numerosi cadaveri di animali rendevano il luogo un potenziale focolaio di zoonosi. Spesso, i cadaveri venivano bruciati per evitare le spese di smaltimento legali, come confermato dal proprietario in un servizio di denuncia di Striscia la Notizia del 2016. Solo un’indagine autoptica su una delle pecore morte ha permesso di aprire un’inchiesta e avviare l’operazione di sequestro.

Il ruolo della LAV

A supporto delle forze dell’ordine e della collettività, LAV gestisce da quasi due anni il primo Sportello contro i maltrattamenti sugli animali a Verona, seguito da altri a Trento, Lucca, Bari e Bologna. Nel 2023, lo sportello di Verona ha raccolto 283 segnalazioni, eseguito 150 sopralluoghi, presentato 27 denunce alle forze dell’ordine e salvato 183 animali.

“Come LAV, siamo stati chiamati dal PM Gennaro Ottaviano per prenderci cura di questi animali e garantire loro un futuro di libertà e dignità. Questo è l’ennesimo riconoscimento di oltre 40 anni di lavoro dalla parte degli animali, di cui andiamo fieri” ha concluso Zanaboni.