Da stasera riaprono stradone S.Fermo e stradone Maffei, che erano stati chiusi per il rifacimento completo del manto stradale, resosi necessario per risanare l’asfalto deteriorato e poco sicuro per la viabilità.

L’intervento, che non era più procrastinabile, si è concluso oggi con circa una settimana di anticipo rispetto ai tempi di lavoro preventivati da AMT3, per un totale di una decina di giorni di cantiere. 

Sul posto si è recato questa mattina il presidente di AMT3 Giuseppe Mazza che ha ringraziato i residenti e tutta la cittadinanza per la pazienza avuta: “è stato un intervento necessario, operato nel minor tempo possibile grazie all’impegno di quanti vi hanno lavorato nonostante le alte temperature registrate in queste settimane. Un sforzo messo in campo per ridurre il più possibile l’impatto del cantiere sulla vita di quanti vivono nella zona e sulla complessiva viabilità cittadina. Un altro tassello dell’opera Filovia è stato messo a terra, altri importanti interventi propedeutici allo sviluppo del futuro circuito arriveranno”.

 “Un grande lavoro di squadra – ha rimarcato l’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari – ci ha permesso di sistemare in tempi record una strada che da anni attendeva i lavori di manutenzione. Ringrazio i cittadini e le cittadine che hanno pazientato per i disagi e i residenti e i commercianti della via. Un cantiere su stradone San Fermo era indispensabile e non più rimandabile. Organizzarlo in queste settimane estive era il periodo migliore per arrecare meno disagi alla comunità. La città in questi anni sarà attraversata da molti cantieri e lavoriamo al massimo per ridurre al minimo i disagi”.

stradone s.fermo

I lavori iniziati il 22 luglio per la realizzazione dei marciapiedi della nuova Filovia sono stati costantemente seguiti da archeologi professionisti della soc. Ar.Tech in modo da salvaguardare le eventuali stratificazioni archeologiche in questo tratto urbano già in parte note in accordo tra Soprintendenza e AMT.

Le indagini nei cantieri della Filovia hanno messo in luce il piano stradale tardo-ottocentesco già noto da rappresentazioni iconografiche e fotografiche e subito al di sotto un precedente acciottolato ben conservato con elementi di pezzatura regolare, anch’esso di epoca moderna e rimasto in uso, a giudicare dai dati disponibili, fino ai primi anni dell’800.

Gli scavi al centro della carreggiata, eseguiti da VRETI per maggiori profondità, hanno confermato l’esistenza di una sequenza ininterrotta di strade moderne e medievali fino a circa -1, 5 metri. Non sono state raggiunte le quote della strada basolata di epoca romana di cui è certa l’esistenza: essa fu vista all’altezza della chiesa di San Fermo ed è attualmente visibile in una botola dietro la cappella settentrionale dell’edificio.