“Stiamo cambiando l’Italia” hanno tenuto spiegare 4 dei 6 parlamentari veronesi di Fratelli d’Italia con una conferenza stampa tenuta in tarda mattinata al Liston 12. Ciro Maschio, deputato e presidente provinciale, Gianmarco Mazzi, deputato e sottosegretario alla Cultura, Matteo Gelmetti, sentore e Marco Padovani, deputato, hanno presentato l’opuscolo del partito che illustra le 4 riforme messe in cantiere dal governo Meloni.

La riforma della giustizia

Maschio le ha toccate tutte e 4, ma è sulla riforma ‘Nordio’ che si è concentrato il suo intervento, anche perché come presidente della Commissione Giustizia della Camera è per Maschio pane quotidiano.

«Scopo di questa riforma – ha detto-  è restituire alla Magistratura quell’aura di sacralità che ha perso a causa delle correnti politicizzate. Come politicizzato è l’intero sistema giudiziario ormai malato». 

Stiamo cambiando l’Italia. Le 4 riforme della Meloni

Si tratta di una riforma importantissima che va ad incidere sull’equilibrio dei poteri sul quale si fonda la nostra democrazia. Il potere legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario devono rimanere ciascuno nel proprio ambito, per garantire il funzionamento del sistema politico. 

E invece «la politicizzazione della Magistratura ha fatto sì che il potere giudiziario abbia esorbitato dai propri confini». 

Fondamentale per restituire alla Giustizia quell’autonomia e quell’imparzialità che sono necessarie per l’esercizio corretto della sua funzione è intervenire sul sistema di nomina dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di autogoverno del potere giudiziario. 

Snodo fondamentale della riforma, oltre alla separazione della carriere, è eliminare l’elezione dei componenti del Cdm, che è il meccanismo che ne ha prodotto la politicizzazione. Essi non verranno più eletti, ma sorteggiati. In questo modo verrà tolto alle correnti il terreno sotto ai piedi e spariranno o, quantomeno, non saranno più le padrone della giustizia italiana.

E per garantire anche la giustizia all’interno del potere giudiziario verrà istituita l’Alta Corte Disciplinare, per evitare che i magistrati continuino ad essere come oggi giudicati e giudicanti.

Mazzi. Gravissime le parole di Bolognesi contro FdI

Gianmarco Mazzi ha definito le 4 riforme «riforme di buonsenso» e parlando dell’autonomia differenziata ha denunciato come l’opposizione ne stia mistificando il senso. «La sinistra, pure di contraddire il governo, contraddice sé stessa – ha sottolineato il sottosegretario-. Bisogna ricordare a tutti che quelli che oggi predicano contro l’autonomia sono gli stessi che nel 1997 con la riforma del Titolo V della Costituzione – la famosa riforma Bassanini, del Partito Democratico- in qualche modo avevano innescato il processo autonomista».

La sinistra che raccoglie le firme per il referendum contro l’autonomia differenziata parla di Legge Spaccaitalia mistifica la realtà. Il vero senso dell’autonomia è quello di responsabilizzare le regioni nella gestione delle risorse, dei servizi e del territorio. «E mettere le regioni in competizione fra loro, in dei conti, non è male» perché è un modo per spingere chi le governa a fare sempre meglio. 

Stiamo cambiando l’Italia. Le 4 riforme della Meloni

Dopo aver toccato la riforma del Premierato, associando la proposta della Meloni alla legge sull’elezione dei sindaci, che finora ha funzionato bene, il sottosegretario alla Cultura ha parlato della sua materia ed ha assicurato che dal suo punto d’osservazione privilegiato risulta chiarissimo come la sinistra la cultura l’abbia occupata ‘manu militari’ e la continui tutt’ora ad usare per la sua propaganda. 

Esattamente com’è avvenuto anche ieri, in occasione della commemorazione delle vittime della strage di Bologna, quando il presidente dell’associazione delle vittime, Bolognesi, «organico al Pd, di cui è anche stato deputato, ha pronunciato parole scellerate sulle radici di quella strage che sarebbero all’interno di Fratelli d’Italia».

«Ciò è inaccettabile perché significa alimentare l’odio contro la destra. Ed è gravissimo che la Schlein con il suo silenzio abbia approvato queste affermazioni. Il che dimostra che esiste un disegno di comunicazione finalizzato ad attaccare e screditare la destra di governo, che è totalmente estranea a quegli eventi».

Fisco amico dei contribuneti

Matteo Gelmetti, membro della commissione Finanze del Senato ha toccato invece la riforma fiscale, ricordando come l’intendo del governo sia quello di trasformale quello che era sempre stato considerato un fisco vessatorio in un fisco amico dei contribuenti. L’abbattimento del cuneo fiscale per famiglie e aziende; la trasformazione del redditometro con un 20% di lasco di tolleranza nelle denunce dei redditi hanno già fatto entrare nelle casse dell’erario 10,8 miliardi in più, contro ogni previsione, a riprova del fatto che se il contribuente non sente il fisco come ostile è indotto a pagare le tasse dovute.

Stiamo cambiando l’Italia. Le 4 riforme della Meloni

«Il miglior complimento – ha concluso Gelmetti- è il titolo che Repubblica ha dedicato oggi alla nostra riforma fiscale affermando che si tratta di un fisco troppoamico delle partite Iva. Allora vuol dire che siamo sulla strada giusta».

Marco Padovani  ha invece fatto una panoramica sull’assetto di Fratelli d’Italia sul territorio. Un partito che cresce come testimonia l’elezione di Aldo Vangi a sindaco di Pescantina».