La gravidanza per chi soffre di endometriosi potrebbe non essere più un sogno irrealizzabile. A tutelare i diritti riproduttivi di queste ragazze sono appena intervenute le linee guida del ministero della Salute in tema di procreazione medicalmente assistita (PMA). Da maggio, il prelievo e la crioconservazione degli ovociti è consentita, e quindi gratuita a carico del Servizio sanitario nazionale, non solo alle donne con una diagnosi oncologica, ma anche per patologie benigne come endometriosi e malattie autoimmuni, in presenza di determinate caratteristiche di gravità o di compromissione della riserva ovarica. Per accedere al Servizio bisogna avere dei criteri clinici che identificano le donne con tali necessità e che hanno indicazione al trattamento.
L’estensione di questo servizio è uno strumento in più per preservare la fertilità femminile e contrastare la denatalità, visto che la capacità riproduttiva subisce un declino con l’età e il desiderio di gravidanza attualmente non coincide più con l’età in cui la capacità riproduttiva è massima. L’aspettativa di avere un figlio per una donna di età superiore ai 35 anni è ridotta del 50%. La fertilità nella donna diminuisce già a partire dai 25 – 28 anni, ed è unanimemente accettato che la riduzione significativa nella partner femminile inizi intorno ai 35 anni. A cui segue un progressivo e considerevole calo fino ad essere prossima allo zero già diversi anni prima della menopausa, dai 44 anni.
In Aoui unità di procreazione medicalmente assistita
La PMA è eseguita presso l’Unità semplice dipartimentale, con responsabile dottor Guglielmo Ragusa e inserita nel Dipartimento materno infantile, diretto dal prof Massimo Franchi. L’équipe medica è composta dalla dottoressa Rossana Di Paola, dalle biologhe Maria Demelza Bettin e Ludovica Dusi e dalle infermiere Elisa Zonzin e Serena Santi. Gli ambulatori e il Centro di PMA e di Preservazione della Fertilità si trovano al Padiglione 29 con attività annuale di circa 350 prelievi di ovociti per la preservazione della fertilità, e 500/550 fecondazioni assistite l’anno per l’attività eterologa e i cicli di scongelamento.
A Borgo Trento la dottoressa Di Paola ha cominciato a fare la conservazione degli ovociti per le donne affette da endometriosi. La struttura sta già collaborando con l’associazione delle pazienti per far conoscere questa nuova possibilità garantita dalla sanità pubblica, con notevole risparmio per le famiglie.
Il professor Franchi: “Si è realizzato un innovativo servizio pubblico che affronta globalmente le problematiche insite anche nella malattia endometriosica. Oltre che in ambito oncologico, abbiamo realizzato in PMA la possibilità di disporre di informazioni per il trattamento medico chirurgico dell’endometriosi. Servizio offerto da operatori come la dr.ssa Rossana Di Paola, che principale artefice dell’innovazione in ambito riproduttivo, è parimenti coinvolta nella attività clinica ginecologica quotidiana”.
La dott. Di Paola, ginecologa e referente per l’eterologa femminile: “Il nostro Centro è reperibile 24 ore su 24 per tutti i casi di preservazione della fertilità per malattie oncologiche. Ci sono poi tutte le situazioni di presa in carico e monitoraggio delle donne affette da patologie benigne in cui è possibile la crioconservazione ovocitaria. Le coppie, invece, che si rivolgono a noi perché cercano un bimbo, affrontano un percorso programmato con la possibilità di sostegno psicologico e di vari consulenti che collaborano con il nostro Centro. Per quanto riguarda la donazione degli ovociti, ci sono attualmente 4 biobanche con sede europea con le quali esistono collaborazioni sull’import di ovociti per poter trattare le coppie che hanno necessità. Ci auguriamo di aumentare i nostri numeri in relazione alle richieste attuali e future”.