Il Verona ha battuto il Napoli 3-0 nella prima partita di campionato. Dopo un primo tempo tutto sommato anonimo, l’Hellas è esploso quando è sceso in campo nella ripresa. È subito salito in cattedra ed ha impartito agli ospiti partenopei una vera e propria lezione di calcio.

Attonito, sulla panchina azzurra, Antonio Conte, che non si aspettava certo di trovare una squadra così ben organizzata, determinata e tecnicamente perfetta.

Era il Verona. Pareva il Real Madrid

Il Verona è passato in vantaggio subito all’inizio della ripresa con un gol del capoverdiano Dailon Livramento che ha raccolto un magistrale passaggio di Lazovic. Il secondo gol l’ha segnato Daniel Mosquera, appena entrato da pochi secondi, cher ha appoggiato in porta con precisone chirurgica un magistrale passaggio di Lazovic. A 2 minuti dalla fine del tempo supplementare si è ripetuto, segnando il terzo gol in un’azione di contropiede, battendo con freddezza il portiere napoletano. 

Dopo la scivolata con il Cesena della scorsa settimana, Paolo Zanetti è riuscito a confezionare la partita perfetta. Nessun errore nella disposizione dei giocatori, tutta la squadra si è mossa con la sincronia di un orologio svizzero, ed anche le sostituzioni sono state azzeccate. Migliori in campo: Duda, Lazovic.

È vero che ‘una rondine non fa primavera’ ma con una prestazione come quella offerta oggi al pubblico del Bentegodi in visibilio, è impossibile essere pessimisti per il futuro della stagione. E il segnale che esce da questa prestazione è che il nuovo allenatore, pur con l’innesto di molti elementi nuovi, è già stato in grado di creare quell’armonia che è indispensabile non solo per ottenere l’obiettivo della salvezza, ma anche per sviluppare un gioco che permetta al Verona di ben figurare nel massimo campionato.

Il Verona umilia il Napoli. 3-0 al Bentegodi

Onore al merito di Sean Sogliano, il nostro Giovanni Sartori, che ancora una volta ha condotto una campagna acquisti lungimirante che è riuscita a contemperare le esigenze di bilancio del presidente Setti e quelle tecniche di Zanetti. Ad majora!