(di Paolo Danieli) Destra e sinistra sono 2 categorie della politica che stentano ad essere superate perché ormai entrate nel lessico e nella mente della gente. Sono vecchiotte, risalgono alla Rivoluzione Francese, 1789. Fino ad allora non erano esistite. Eppure la politica era esistita lo stesso. Il che significa che si può fare politica anche a prescindere dalla destra e dalla sinistra. 

Alain de Benoist, uno dei più grandi, se non il più grande, pensatore politico europeo vivente, ne afferma il superamento ormai da qualche decennio, seguito da altri intellettuali. Tuttavia nella comunicazione di massa e nel parlare comune si continua a parlare di destra e sinistra come se non se ne potesse fare a meno ed anche se sono caduti molti elementi che ne costituivano lo spartiacque.

Antifascismo e anticomunismo. L’inganno distrae dal problema

Da un punto di vista squisitamente politologico può avere ancora un senso incasellare in queste categorie certi politici o certe posizioni. E’ indubbiamente “di destra” chi vuole mantenere l’identità dei popoli e conservare la tradizione. Mentre è “di sinistra” chi preferisce annullare le identità in nome del cosmopolitismo. Ma se poi si prendono in considerazione altre posizioni su altri temi si trovano elementi tipicamente “di sinistra” in chi si colloca a destra ed elementi “di destra” in chi si colloca a sinistra. Ma tant’è. Dovrà ancora passarne di acqua sotto i ponti prima che queste categorie vengano abbandonate. Ma prima o poi accadrà.

Antifascismo e anticomunismo. L’inganno distrae dal problema

Antifascismo e anticomunismo. Un inganno

Quelle che invece sono da eliminare subito, perché truffaldine e mistificanti, sono altre 2 categorie politiche usate a sproposito: l’anti-fascismo e l’anti-comunismo. Ad essere rigorosi, non si potrebbero neanche definire categorie.  Sono piuttosto delle non-categorie, in quanto definiscono un’antitesi e non una tesi concettuale. Ma usiamo comunque il termine per comodità comunicativa.
Ma quel che più conta è che non hanno più senso, perché riferite a qualcosa che non c’è.

Il Fascismo non esiste più dal 1945 e il Comunismo dal 1989. Eppure non si è mai sentito parlare tanto di antifascismo come a 80 anni dalla sua caduta. Anzi, ne ne parla più oggi che 50 anni fa!
E, anche se in forma più contenuta, di anticomunismo, a distanza di 35 anni dalla caduta del Muro.
Parlare oggi di antifascismo e di anticomunismo è come aprire l’ombrello quando non piove: non ha senso. Però accade. E allora una ragione ci deve pur essere. Ed è questa.

Antifascismo e anticomunismo. L’inganno distrae dal problema

Polarizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su qualcosa che non esiste additandola come un pericolo serve come azione di distrazione di massa
Si agita un pericolo di qualcosa che non c’è per evitare che la gente si accorga del pericolo che invece c’è.

L’antifascismo serve al mainstream per distrarre la sinistra dal fatto che i suoi leader l’hanno trasformata nel veicolo propagandistico dei poteri finanziari sovranazionali che per affermarsi devono distruggere le identità culturali, nazionali e religiose dei popoli. E che l’hanno portata a difendere, anziché i diritti dei lavoratori e dei poveri, quelli delle banche e quelli, tutti teorici, delle minoranze sessuali. 

Antifascismo e anticomunismo. L’inganno distrae dal problema

L’anticomunismo serve ai medesimi poteri per distrarre la destra dagli effetti nefasti del turbo-capitalismo, del liberismo economico e della globalizzazione sulla sovranità delle nazioni.

Mentre la sinistra si preoccupa del Fascismo, la finanza internazionale si mangia tutte le industrie nazionali e i lavoratori scivolano verso il precariato.
Mentre la destra parla di anticomunismo le multinazionali espropriano della sovranità le nazioni trasferendola agli organismi internazionali controllati.

In politica la prima cosa da fare è individuare il nemico (Carl Schmitt). Se non lo si fa qualunque azione diventa vana se non dannosa.

Non ci vuole molto per capire che facendo credere alla sinistra che il nemico è il Fascismo ed alla destra che è il Comunismo, che non ci sono più, si indirizzano entrambe verso un falso scopo, lasciando mano libera al vero nemico dei popoli – e quindi anche della destra e della sinistra- che è il liberal-capitalismo.

Antifascismo e anticomunismo. L’inganno distrae dal problema

E’ su questo inganno ideologico che si sta affermando il Grande Fratello che George Orwell aveva profetizzato anticipandone al 1984 la totale presa del potere. E’ in ritardo di qualche decennio, ma il suo progetto va avanti. Se abbiamo a cuore la nostra libertà, una delle prime cose che dobbiamo fare è svelare l’inganno e  rivolgere le nostre energie non contro falsi scopi e pericoli inesistenti, ma contro il grande disegno di sottomissione dei popoli.