(di Gianluca Ruffino) In tanti si chiedevano come sarebbe stato l’ambientamento del Caldiero al primo storico campionato di Serie C. La risposta dei termali è arrivata subito, ed è da urlo. Dopo aver superato il primo turno di Coppa Italia battendo il Trento, i gialloverdi espugnano, con una pazza rimonta nel finale, l’Albinoleffe Stadium, nella prima giornata di campionato di Serie C Girone A.
Finisce 2-3 per il Caldiero, che dimostra di aver raggiunto la categoria per non recitare soltanto il ruolo comparsa. I veneti sbloccano il match con il primo gol in maglia gialloverde dell’ex vivaio Hellas Cazzadori, che salta il portiere in uscita e deposita la palla in rete. I termali si vedono annullato un goal di Zerbato al 38′ per fuorigioco, e nell’ultimo minuto del primo tempo si vedono raggiungere dal tocco sottomisura di Baroni.
Ad inizio ripresa, un altro duro colpo: il neoentrato Zanini è fortunato nel rimpallo e batte Giacomel per il 2 a 1. Il Caldiero non si scompone, riordina le idee e al 61esimo trova il pareggio, ancora con Denis Cazzadori. Il 20enne si fionda sul cross dalla destra di Mondini e supera il portiere avversario. Al 74esimo Giacomel è miracoloso sul colpo di tacco di Longo. La partita sembra destinata a concludersi in parità, ma nel primo minuto di recupero si compie il miracolo. Goal confezionato da due neoentrati: Quaggio imbuca centralmente per Furini, che piazza all’angolo la rete del definitivo 2-3 che fa esplodere la festa in casa Caldiero.
Legnago, esordio amaro
Una partenza con tanti rimorsi per il Legnago, che alla prima partita casalinga del proprio campionato nel Girone B di Serie C, inizia alla grande ma si spegne nella ripresa. Doppio vantaggio per i veneti in venti minuti, grazie alle reti di Svidercoschi e Rossi. Pratica che sembra già archiviata, ma il goal nel recupero del primo tempo di Ambrosini dimezza lo svantaggio. Nella ripresa espulso Ibrahim, con i padroni di casa che pagano l’inferiorità numerica e si vedono rimontare dai goal di Van Ransbeeck e dalla beffa finale di Perretta.
Crediti foto Albinoleffe/Tommaso Berardi