Forza Italia si sta smarcando dagli altri partiti della coalizione che ha vinto le elezioni del 2022? Taiani assicura di no. E vogliamo crederci. Ma i segnali che manda depongono per il contrario.
L’appoggio dato a Bruxelles alla maggioranza Ursula di centrosinistra, anche se giustificato dall’appartenenza di FI al Ppe, è una scelta che va in senso opposto rispetto a quella di FdI e della Lega. Una scelta pesante, attenuata solo dal fatto che riguarda l’Europa e non l’Italia. Però sappiamo tutti quanto poi l’Ue incida anche sulle cose di casa nostra e quindi…
C’è poi la proposta dello ius scholae. Un coniglio tirato fuori dal cilindro di Taiani di punto in bianco. Un tema che non solo non era nell’agenda politica e nel programma di governo, ma di cui non parlava più nemmeno l’opposizione.
Infine – almeno per ora- ci sono i distinguo sull’Autonomia differenziata e l’intento di procrastinarla il più possibile se non di annullarla. Che vanno dalla richiesta di stabilire i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) prima di applicarla alla presa di posizione del governatore della Calabria e di altri esponenti azzurri in favore del referendum abrogativo dell’autonomia.
Fase nuova per Forza Italia
Tutti indizi di uno smarcamento. Precisi e concordanti, anche se ancora non così gravi da costituire una prova, ma sufficienti per poter affermare che Forza Italia, dopo il test positivo delle europee, ha preso coraggio e vuol far sentire la sua voce nella maggioranza e ritagliarsi un ruolo autonomo. Niente di male. Ma una situazione nuova per la coalizione, dove adesso risulta chiara la disposizione dei 3 alleati: FI al centro e Fratelli d’Italia e la Lega a destra.
D’altra parte le alleanze si fanno fra diversi. Mica si può pretendere che in una coalizione la pensino tutti allo stesso modo. Altrimenti non sarebbe più un’alleanza ma un partito unico, si giustifica Taiani. E, tutto sommato, ha anche ragione. Se in prospettiva la maggioranza di destra-centro ha possibilità di crescita, queste le ha al centro. E allora niente di meglio che avere un alleato che riesce a captare questo elettorato, succhiandolo al centro sinistra di Renzi e Calenda.
Questo nella migliore delle ipotesi. Sempre che non accada il contrario. Ma questo lo sapremo solo vivendo.
Se poi ci aggiungiamo che da fonti solitamente ben informate Pier Silvio Berlusconiha in animo di ‘scendere in campo’, come fece suo papà 30 anni fa, allora sì che per Forza Italia si potrebbe prospettare, dopo il lungo inverno elettorale, una nuova primavera.