I dipendenti pubblici si ammalano più cagionevoli di quelli che lavorano nelle imprese private. Da un’analisi fatta sui dati Inps dalla Cgia di Mestre negli ultimi 7 anni le percentuali di assenze dal lavoro per motivi di salute sono maggiori fra gli statali e i dipendenti degli enti pubblici rispetto a quelli delle aziende private. Le assenze sono sempre meno tra luglio e settembre e di più tra gennaio e marzo. Chissà perché?

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Il raffronto è fatto in termini percentuali in quanto non ha senso una valutazione interini assoluti dato che i lavoratori pubblici sono poco più di 3 milioni, mentre i privati sono 16 milioni.

La tendenza si conferma anche per l’anno in corso. Tra gennaio e marzo il 33% dei dipendenti pubblici è rimasto a casa almeno 1 giorno per malattia, contro il 22% dei privati. Nel 2° trimestre, invece, per i primi la soglia delle assenze è scesa al 26% e peri secondi al 18%.

La durata delle assenze dei dipendenti pubblici sono leggermente inferiori a quelle dei privati. Specie nel Sud.

I dipendenti s’ammalano di più in Calabria

I lavoratori che si ammalano di più sono in Calabria, dove la media delle assenze è di 15,3 giorni all’anno, che s’aggiungono a ferie e permessi retribuiti. Il doppio di quanto registrato in Emilia Romagna e in Veneto, che, invece, hanno entrambe “cumulato” 7,8 giornate medie di malattia.

Dopo la Calabria viene la Basilicata con 10,2 giornate medie di assenza. Seguono gli occupati della Valle d’Aosta con 9,7, quelli della Sardegna con 9,6 e quelli del Molise con 9,4. Rispetto al 2017, in tutte le regioni il numero delle giornate medie di assenza per malattia è in calo, con punte del -20 % proprio nel Mezzogiorno

Dopo la pandemia i licenziamenti nel pubblico impiego per assenze ingiustificate è aumentato, ma rimangono irrisori: lo 0,01%. Nel 2018 sono stati licenziati in tutt’Italia 196 dipendenti  per assenze ingiustificate o falsa attestazione della presenza al lavoro . 

Nel 2019 i licenziati sono stati  221, nel 2020 e nel 2021, durante il Covid, con lo smart working – sono stati 188 e a 161. 

Nel 20222 i licenziamenti sono tornati a crescere e hanno raggiunto quota 310.

Se prendendo caso per caso è difficile dimostrare che a volte dietro una malattia si nasconda un’assenza ingiustificata, l’analisi dei grandi numeri fornisce un orientamento più preciso circa l’andazzo vigente nella pubblica amministrazione. 

A meno che non si voglia pensare che le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici sono insalubri e siano esse a provocare le assenze. E a questo punto però dovrebbe essere i sindacati ad intervenire a tutela della salute dei lavoratori del pubblico impiego. Ma finora questo non è mai avvenuto.

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