Onorevoli Colleghi Presidenti, è con grande piacere che vi do il benvenuto a Verona, una città ricca di storia e cultura, ospitandovi nella storica Sala del Consiglio della Loggia di Fra Giocondo. Un ringraziamento particolare va all’Amministrazione provinciale e alla Prefettura di Verona per la calorosa ospitalità.

Verona è una città che ha ispirato artisti e poeti di fama mondiale, tra cui William Shakespeare, che nell’iconico verso “There is no world without Verona walls” ha espresso l’amore di Romeo per questa città. È proprio qui, in questo luogo simbolico, che avrete modo di conoscere e apprezzare la storia e l’arte di Verona nei prossimi giorni.

Sono particolarmente lieto di dare il benvenuto agli Speakers nordamericani Johnson e Fergus e al presidente giapponese Nukaga, che partecipano per la prima volta a una riunione dei Presidenti delle Camere Basse dei Paesi del G7. Sono certo che il loro contributo arricchirà significativamente i nostri lavori.

Desidero anche salutare con gioia i colleghi presidenti europei Bas, Braun-Pivet, Hoyle e Metsola, con i quali ho avuto il piacere di partecipare lo scorso anno alla riunione del G7 a Tokyo. Mi congratulo in particolare con Braun-Pivet, Hoyle e Metsola per la recente rielezione, che conferma la fiducia riposta in loro dai rispettivi Parlamenti.

Non posso non rivolgere un caloroso abbraccio al collega Ruslan Stefanchuk, che per la terza volta interviene come osservatore alla nostra riunione. La sua presenza, a oltre due anni dall’aggressione russa all’Ucraina, testimonia la coraggiosa resistenza di un popolo che ha scelto la via della libertà e della democrazia e non intende rinunciarvi.

Ringrazio la collega Tulia Ackson, presidente dell’Assemblea nazionale della Tanzania, per aver accettato l’invito a essere relatrice nella seconda sessione di lavoro. La sua esperienza e quella del continente africano avranno un ruolo cruciale nel delineare il futuro del mondo, grazie alle giovani generazioni che rappresentano.

intervento

Nel dichiarare aperta la 22ª riunione dei Presidenti delle Camere Basse dei Paesi del G7, vorrei sottolineare l’importanza che la presidenza italiana attribuisce al contributo dei Parlamenti, rappresentanti diretti dei cittadini. La presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, confermano l’importanza di questo avvenimento e la necessaria sincronia tra dimensione intergovernativa e interparlamentare.

Il G7, ormai prossimo al mezzo secolo di storia, si è evoluto grazie alla comunanza di valori che unisce i Paesi membri. La presidenza italiana del 2024 ha voluto valorizzare questa comunanza, evidenziando il ruolo del G7 come “cabina di regia del mondo libero”, nato dalle macerie della Seconda guerra mondiale per tutelare l’ordine internazionale. Un esempio concreto di questo impegno è stato il viaggio a Kiev del Presidente Meloni, che ha presieduto il primo vertice in videoconferenza dalla capitale ucraina, in concomitanza con il secondo anniversario dell’aggressione russa.

Il G7 sta dimostrando una capacità di reazione rapida di fronte alle sfide globali, favorendo una cooperazione che va oltre la politica estera ed economica, estendendosi a settori come i trasporti, il turismo, il commercio estero e la cultura. Sotto la presidenza italiana, si è tenuta la prima ministeriale del G7 sul tema della disabilità, un segnale importante dell’attenzione ai diritti e alle necessità di tutti.

Le prossime sessioni di lavoro del G7 si concentreranno su tematiche globali, riconoscendo il nesso tra sicurezza e sviluppo come chiave per assicurare pace e prosperità. Tuttavia, queste sfide non possono essere affrontate senza un dialogo costante, anche quando le posizioni sembrano distanti. Le dinamiche attuali, condizionate da conflitti in Ucraina, Medio Oriente, Mar Rosso e Sahel, richiedono una risposta decisa per evitare un’escalation dalle conseguenze imprevedibili. È fondamentale impedire che forze ostili alle democrazie perturbino l’ordine internazionale basato sui principi di pace e giustizia.

In particolare, il continente africano rappresenta una sfida cruciale per l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo, fondato sul principio della responsabilità diretta dei Paesi interessati. Questo modello potrà consolidarsi solo attraverso un’accelerazione dell’integrazione regionale e la promozione di aree di libero scambio.

In questo scenario, il Mediterraneo assume un ruolo strategico, essendo un crocevia di influenze militari e commerciali. Concentrare gli sforzi sullo sviluppo e la sicurezza dell’Africa e del Mediterraneo è una sfida imprescindibile, e il contributo del G7 sarà fondamentale per il successo di queste azioni.

Le nuove modalità della “guerra ibrida”, combattuta anche sul fronte cibernetico, impongono un rafforzamento della cybersicurezza e una maggiore attenzione all’uso degli strumenti digitali. La transizione digitale e l’intelligenza artificiale sollevano questioni di regolazione che possono essere gestite solo attraverso la cooperazione internazionale.

Siamo a un punto di svolta nella storia dell’umanità, in cui si ridefiniscono i rapporti tra l’uomo e le tecnologie. È essenziale che questo passaggio cruciale ispiri la massima cooperazione internazionale, evitando uno spirito competitivo che potrebbe portare a una lotta per le risorse strategiche.

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In quest’ottica di sinergia e cooperazione, i Parlamenti del G7 devono promuovere una collaborazione sempre più stretta con l’Unione Europea, l’Unione Africana e le Nazioni Unite, perseguendo principi di pace, uguaglianza e libertà per un futuro più prospero, sicuro e giusto per tutti.

Ricordando le parole di Alcide De Gasperi, che affermava che “Il futuro non verrà costruito con la forza, ma attraverso la paziente applicazione del metodo democratico, lo spirito di consenso costruttivo e il rispetto della libertà”, ribadisco che i Parlamenti sono il luogo naturale per costruire il futuro dei popoli. Il prossimo decennio ci metterà di fronte a un bivio tra multilateralismo cooperativo e frammentazione competitiva. Il G7, per la sua storia e i suoi valori, è pronto a sostenere i Paesi membri, orientandoli verso il progresso collettivo dell’umanità.